MANTOVA – Palazzo Ducale è pronto a ospitare una nuova sezione della collezione Freddi: il percorso potrà ampliarsi e arricchirsi delle opere attese grazie al restauro della Sala delle Armi co-finanziato dalla Fondazione Freddi.
Era l’8 giugno 2017 quando la Fondazione Romano e Raimonda Freddi Onlus fu costituita dal comm. Romano Freddi con l’obiettivo di esporre al pubblico il proprio patrimonio artistico nel Palazzo Ducale di Mantova. Un primo nucleo di opere fu allestito nel 2015 al piano nobile del Castello di San Giorgio: in tempi più recenti, grazie alla disponibilità della Fondazione, è stato concordato con la direzione un ampliamento di quella prima esposizione nella vicina Sala delle Armi, il cui restauro si è da poco concluso.
Trentadue in tutto le opere attese al Ducale in aggiunta a quelle già presenti: tra queste alcune opere del pittore settecentesco Giuseppe Bazzani (tre “Allegorie”), diverse splendide maioliche rinascimentali, vari bronzi – tra cui un “Crocifisso” di Andrea Alessandri detto “il Brescianino” – e anche reperti archeologici, tra cui una Kylix apula (un recipiente di ceramica) del gruppo di Menzies (340 a.C. circa), che attestano la varietà di interessi del collezionista.
Il restauro della sala ha visto il miglioramento strutturale anti-sismico e la realizzazione di un impianto di climatizzazione dell’ambiente a tutela delle delicate e importanti le opere che saranno lì accolte; l’intervento consentirà anche un ampliamento del percorso di visita del Castello, in una sala attualmente chiusa dal sisma del maggio 2012. «È un ulteriore e importante passo – spiega il presidente della Fondazione Enzo Tonghini – volto a finalizzare la volontà di Romano e Raimonda: che tutte le opere d’arte rimanessero unite, che fossero collocate in Palazzo Ducale e che fossero visibili ai cittadini mantovani e alla collettività». Soddisfatto anche il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso: «Questa occasione di collaborazione con la Fondazione consentirà l’esposizione di alcune delle preziose opere già appartenute a Romano Freddi, che egli desiderava fossero esposte al pubblico, ai mantovani, in Palazzo Ducale. Lungimirante mi sembra quindi e per varie ragioni la scelta di intervenire nella Sala delle Armi, nella quale è stata effettuata una cerchiatura interna e la predisposizione per il nuovo impianto di climatizzazione. La sala è molto importante: fu ristrutturata nel 1531 per accogliere Margherita Paleologo, in arrivo a Mantova come moglie di Federico II Gonzaga, e fu nuovamente decorata nel 1549, per il matrimonio tra Francesco III e Caterina d’Austria. Ma reca anche tracce dell’epoca di Isabella d’Este, perché ai suoi anni sono riferibili gli eleganti peducci di volta. In questa sala vorremmo esporre anche il prezioso arazzo di Giulio Romano, con gli “Erotes”, acquistato dallo Stato lo scorso dicembre, affinché possa dialogare con le opere della Fondazione Freddi. Credo che tutti debbano esprimere gratitudine al comm. Freddi per aver deciso di destinare la sua collezione al Palazzo Ducale, in comodato».