Quando Tiziano dipinse il ritratto dell’amico Giulio Romano. In un libro tutti i segreti della celebre tela

MANTOVA – Quando nel 1996 arrivò la notizia a Mantova che il famoso “Ritratto di Giulio Romano” dipinto dal Tiziano avrebbe potuto tornare nel capoluogo virgiliano, la notizia tenne banco per parecchi giorni sulla stampa locale.
Del resto tornava uno dei grandi capolavori appartenuti alla famiglia Gonzaga e poi finito nel 1627, come gran parte della immensa collezione d’arte dei signori di Mantova, in quella del Re d’Inghilterra Carlo I che l’acquistò. 23 anni fa venne comprato a un’asta di Christie’s per 650 milioni delle vecchie lire dalla Provincia di Mantova e dalla Regione Lombardia in compartecipazione, con il contributo della Fondazione Cariplo, per essere poi depositato presso il Museo Civico di Palazzo Te.
Presidente della Provincia era il leghista Davide Boni e tra i suoi assessori c’era il medico Antonio Pacchioni che ha sempre ricordato quell’acquisto come una pagina felice di quell’Amministrazione e che questa mattina era a Palazzo della Cervetta per la presentazione del nuovo libro a cura di Ugo Bazzotti  dal titolo “Il ritratto di Giulio Romano dipinto da Tiziano”. Edito da “Il Rio Edizioni”.
Nell’anno in cui Mantova celebra Giulio Romano e la sua presenza alla corte dei Gonzaga, “Il Rio” pubblica dunque la prima monografia completa sul ritratto che Tiziano realizzò per l’amico Giulio – probabilmente intorno al 1542 – scrive Bazzotti che nel ’96, allora Conservatore del Museo di Palazzo Te, fu tra i protagonisti del ritorno a Mantova del dipinto che riapprodò sulle rive del Mincio nel maggio del 96 dopo aver girato per secoli in Europa e essere finito anche tra le proprietà del dittatore delle Filippine Marcos

Intervista a Ugo Bazzotti, Curatore del libro

Il volume oltre a testi dello stesso Bazzotti raccoglie i contributi del restauratore Marco Sanguanini e dell’editore ma anche architetto Giulio Girondi che si è soffermato in particolare sul progetto che Giulio Romano tiene in mano nel ritratto

Intervista a Giulio Girondi, Editore  “Il Rio” e Architetto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Sanguanini.