Trame Sonore perde il suo ospite più amato: addio al pianista Alfred Brendel

Alfred Brendel a Palazzo Castiglioni

All’ultima edizione di Trame Sonore, il festival di musica da camera che ogni anno trasforma i palazzi di Mantova in sale da concerto, il direttore artistico Carlo Fabiano aveva letto un messaggio toccante. Era di Alfred Brendel, il leggendario pianista austriaco che per anni era stato ospite d’onore della rassegna virgiliana.
Nel suo scritto, Brendel si scusava di non poter essere presente “ancora una volta in prima fila” a seguire i concerti, come aveva fatto tante volte. La salute non glielo permetteva più. Quel messaggio, accolto con commozione dal pubblico, assume oggi un valore ancora più profondo: Alfred Brendel si è spento a Londra all’età di 94 anni.

A darne notizia sono stati i media britannici nella giornata di martedì. Secondo quanto comunicato da un portavoce, il pianista è morto “pacificamente, circondato dai suoi cari” nella sua abitazione londinese, dove viveva da anni.
Brendel era considerato una celebrità assoluta della musica classica internazionale, e uno degli ultimi giganti del pianismo novecentesco. Nato nel 1931 in Moravia, iniziò a suonare quasi da autodidatta, senza una formazione accademica canonica. Negli anni Cinquanta i suoi esordi furono silenziosi, ma fu a partire dagli anni Settanta che conquistò la scena musicale europea, in particolare quella londinese, diventando un punto di riferimento per le interpretazioni di Beethoven, Schubert e Mozart.

Dotato di un pensiero musicale lucido e profondo, Brendel ha lasciato un’impronta inconfondibile su generazioni di musicisti. Tra i primi a registrare l’integrale delle sonate e dei concerti per pianoforte di Beethoven, ha saputo coniugare rigore intellettuale e ironia, qualità rare nel panorama classico. “Ho sempre suonato le opere con cui si può vivere una vita intera”, era solito dire.
La sua carriera si è conclusa con un memorabile concerto d’addio nel 2008, ma il suo lascito artistico vive nelle incisioni, raccolte in una monumentale collezione di 114 CD pubblicata da Decca. Brendel è stato anche saggista, poeta e intellettuale, capace di riflettere sulla musica con profondità rara. Un artista completo, che ha attraversato il secolo mantenendo una voce autonoma, sempre fuori dalle mode.
Oggi Mantova, insieme al mondo della musica, lo ricorda non solo come uno degli interpreti più raffinati della storia del pianoforte, ma anche come un amico fedele, un testimone silenzioso che ha saputo parlare con il linguaggio straordinario delle note.