Confcooperative, Gardini “Voglia di ripartire, problema è il credito”

ROMA  – “C’è tanta voglia di riapertura e di ricominciare. Speriamo che i protocolli di sicurezza e il distanziamento sociale ci aiutino per far diminuire la pericolosità del virus. Se no l’economia tracolla”. Così all’Italpress il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, in merito alla fase 2 dopo il Dl rilancio. L’Italia si trova nell’ultimo weekend di restrizioni severe per l’epidemia da Covid-19. Da lunedì diverse aziende potranno riaprire al pubblico seguendo dei protocolli di sicurezza. “Il 60% delle cooperative non si sono fermate durante il lockdown perchè facevano parte dei settori strategici – sottolinea Gardini – Il restante 40% sta riprendendo con tante difficoltà. Il primo problema è il credito, la liquidità: i provvedimenti economici del Governo non sono bastati. Per quanto riguarda i protocolli di sicurezza siamo pronti ad applicarli”. In attesa del Dpcm per maggiori dettagli, ha fatto discutere, dal lato delle imprese, l’articolo 42 del Decreto Cura Italia insieme a una circolare dell’Inail che mettono il contagio da Coronavirus sul luogo di lavoro sotto la responsabilità del datore di lavoro stesso, anche se la stessa Inail ha chiariato ieri che non esiste una responsabilità diretta. “L’art.42 ci spaventa molto per la responsabilità dei datori di lavoro in caso di contagio dei dipendenti. Limita i diritti delle imprese, auspico che si possa cambiare in Parlamento, perch’ disincentiva l’apertura. Il rapporto con le Regioni mi è sembrato più improntato al buon senso che con l’Inail. E’ aberrante che il datore di lavoro debba preliminarmente giustificarsi dopo aver messo in atto tutti i provvedimenti”, conclude Gardini.
(ITALPRESS).