BARI (ITALPRESS) – Scoperta dalla guardia di finanza di Bari una maxi truffa da 40 milioni di euro negli incentivi statali per il fotovoltaico. Sequestrati 10 impianti e ingenti patrimoni illeciti. I reati contestati sono falso aggravato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonchè in relazione alla “responsabilità amministrativa da reato” delle società coinvolte.
Le indagini dell’operazione “Prometeo”, durate oltre 3 anni, hanno consentito di svelare “un complesso sistema di frode finalizzato alla indebita percezione degli incentivi economici alla produzione di energia elettrica derivante da fonte rinnovabile del tipo fotovoltaico”.
E’ emerso infatti che tra il 2008 e il 2011 importanti gruppi imprenditoriali del Nord e Centro Italia, supportati illecitamente da imprenditori della provincia di Bari e da pubblici funzionari, hanno realizzato nel territorio barese tre parchi fotovoltaici, simulandone la frammentazione, grazie alla produzione di atti pubblici ideologicamente falsi, in dieci impianti fotovoltaici contigui, ciascuno della potenza nominale inferiore alla soglia di 1 Mw, in modo tale da accedere al più agevole titolo autorizzativo della “denuncia di inizio attività” e da trarre in inganno il “Gestore del servizio energetico” e indurlo a corrispondere alle società coinvolte nelle indagini incentivi economici non spettanti, quantificati fino all’ottobre 2018 in circa 40 milioni di euro.
L’esecuzione del provvedimento ha interessato 17 centri del territorio nazionale, in cui hanno sede le società coinvolte o sono residenti i soggetti indagati, in Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo e ha visto impegnati 100 finanzieri.
(ITALPRESS).
Le indagini dell’operazione “Prometeo”, durate oltre 3 anni, hanno consentito di svelare “un complesso sistema di frode finalizzato alla indebita percezione degli incentivi economici alla produzione di energia elettrica derivante da fonte rinnovabile del tipo fotovoltaico”.
E’ emerso infatti che tra il 2008 e il 2011 importanti gruppi imprenditoriali del Nord e Centro Italia, supportati illecitamente da imprenditori della provincia di Bari e da pubblici funzionari, hanno realizzato nel territorio barese tre parchi fotovoltaici, simulandone la frammentazione, grazie alla produzione di atti pubblici ideologicamente falsi, in dieci impianti fotovoltaici contigui, ciascuno della potenza nominale inferiore alla soglia di 1 Mw, in modo tale da accedere al più agevole titolo autorizzativo della “denuncia di inizio attività” e da trarre in inganno il “Gestore del servizio energetico” e indurlo a corrispondere alle società coinvolte nelle indagini incentivi economici non spettanti, quantificati fino all’ottobre 2018 in circa 40 milioni di euro.
L’esecuzione del provvedimento ha interessato 17 centri del territorio nazionale, in cui hanno sede le società coinvolte o sono residenti i soggetti indagati, in Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo e ha visto impegnati 100 finanzieri.
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