Trump “Dazi al 50% contro Ue dal primo giugno”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha “raccomandato” una tariffa unica del 50% sulle merci dell’Unione europea. “L’Unione europea, creata con lo scopo principale di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in ambito commerciale, è stata molto difficile da gestire. Le sue potenti barriere commerciali, l’Iva, le ridicole sanzioni aziendali, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie, le cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane e altro ancora hanno portato a un deficit commerciale con gli Stati Uniti di oltre 250.000.000 di dollari all’anno, una cifra totalmente inaccettabile”, ha scritto Trump sul social Truth.

“Le nostre discussioni con loro non porteranno a nulla! Pertanto, raccomando un dazio diretto del 50% sull’Unione europea, a partire dal 1° giugno 2025. Non vi è alcun dazio se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti. Grazie per l’attenzione!”, ha concluso il capo della Casa Bianca.

L’annuncio è arrivato a meno di 30 minuti dalla minaccia di imporre una tariffa di almeno il 25% su Apple nel caso in cui l’azienda non avesse iniziato a produrre i suoi prodotti negli Stati Uniti. Quella di Trump è stata sostanzialmente una netta inversione di tendenza dopo che di recente aveva pubblicizzato gli accordi commerciali preliminari con Cina e Regno Unito e ritirato altre proposte tariffarie.Compromessi che avevano contribuito ad incoraggiare i mercati dopo una fase di incertezza. Accuse all’Ue erano state mosse anche in precedenza da Trump, che lo scorso 2 aprile aveva annunciato dazi del 20% sulle merci dell’Unione. A questo primo annuncio era seguita una “tregua” di 90 giorni.

La minaccia di portare i dazi all’Ue al 50% da giugno da parte del presidente Usa Donald Trump è costata alle principali borse europee 183 miliardi in termini di capitalizzazione. Maglia nera è stata Milano (-1,94%), preceduta da Parigi (-1,65%), Francoforte (-1,54%) e Madrid (-1,33%). Meglio Londra (-0,24%), al riparo dal provvedimento grazie all’accordo siglato lo scorso 8 maggio con Washington.