ROMA – Dopo la battuta d’arresto di dicembre, a gennaio l’export verso i paesi extra Ue registra un contenuto incremento rispetto al mese precedente, cui contribuiscono principalmente le maggiori vendite di beni intermedi e beni di consumo durevoli. Su base annua, secondo i dati Istat, l’export torna a registrare un’ampia flessione (-12,7% da +4,1% di dicembre 2020), spiegata per 10 punti percentuali dalla contrazione delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli. La flessione è particolarmente ampia verso Regno Unito e Stati Uniti; all’opposto, l’export verso la Cina è in forte crescita. L’import segna un calo congiunturale modesto, mentre si accentua notevolmente la flessione rispetto all’anno precedente (-18% da -3,2% di dicembre dello scorso anno), per effetto soprattutto della contrazione degli acquisti di energia e beni di consumo non durevoli. In drastico calo, rispetto a gennaio dello scorso anno, le importazioni dal Regno Unito, su cui pesano anche gli effetti dell’interruzione della libera circolazione delle merci.
(ITALPRESS).