Vinitaly, dodici le cantine mantovane presenti. Vola l’export lombardo, aumenta l’occupazione

Il vino lombardo cresce sui mercati internazionali, dove il valore delle vendite è pressoché raddoppiato negli ultimi 15 anni, arrivando a sfiorare quota 320 milioni di euro nel 2022, nuovo record storico. Consolida anche la propria presenza nel Regno Unito superando di slancio lo scoglio della Brexit, con un +29% sul mercato britannico. E registra risultati molto positivi anche sul fronte dell’occupazione, grazie a una crescita degli addetti stabili del 17,6% negli ultimi 10 anni.

Sono queste le credenziali, illustrate oggi in una conferenza stampa in Regione, con cui i vini lombardi si presentano a Vinitaly 2023, la cui 55ª edizione andrà in scena a Verona dal 2 al 5 aprile. Sono 12 le cantine mantovane presenti alla rassegna veronese. Il consorzio dei Vini Mantovani partecipa infatti, in collaborazione e con il contributo di Camera di Commercio di Mantova e Unioncamere Lombardia.
Presso il Palaexpo Lombardia – stand B/C9, i Vini Mantovani aspettano i visitatori con il banco degustazione permanente a cura di ONAV Mantova che permetterà una panoramica delle migliori etichette del Lambrusco Mantovano e dei Colli Mantovani.
Confermata una buona presenza delle cantine mantovane associate alla manifestazione: presso il Palaexpo Lombardia (2° piano) saranno presenti Bertagna di Cavriana (B6), Gozzi di Monzambano (A9), Montaldo di Volta Mantovana (B/C9), Ricchi di Monzambano (A9), Cantina sociale di Quistello (B9), Cantine Virgili di Mantova (B/C9), Lebovitz di Governolo (C9), mentre nel padiglione F saranno presenti Az. Agr. Bugno Martino di San Benedetto Po (10VITE) e Cantine Giubertoni di Bagnolo San Vito (49BIO). Sullo stand del Consorzio Vini Mantovani (B/C9) saranno inoltre presenti i nuovi Soci: Cantina Casa Primavera di Cavriana, Cantina Gorzoni di Villimpenta e Corte Viazza di Suzzara.
Presenti alla manifestazione anche i soci fuori provincia: Vinicola Decordi di Motta Baluffi (Pad.3 – C7), Cantina di Carpi e Sorbara di Carpi (Pad. 1- D2) e Cantina di Verona di Quinto di Valpantena (Pad. 5 – E3).

Nel corso del 2022 l’export della produzione vitivinicola della Lombardia è infatti cresciuto del 7,8% rispetto al 2021, raggiungendo quota 319.623.000 euro, pressoché il doppio rispetto ai 167.699.000 euro che erano stati registrati nel 2007, 15 anni prima (Dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di Unioncamere Lombardia).

Nei 3.300 metri quadrati di spazio occupati saranno presenti circa 200 realtà, che offriranno un totale di oltre mille etichette in degustazione, in rappresentanza di tutto ciò che di meglio sa offrire il territorio. “La Lombardia vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT e, in termini di qualità, può tranquillamente competere con le più rinomate regioni vitivinicole a livello non solo nazionale, ma anche internazionale”, spiega Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia.

“L’ultima vendemmia – continua -, pur caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, si è chiusa con una produzione fatta per la stragrande maggioranza di vini a Denominazione di qualità, per cui nove bottiglie su dieci dell’annata 2022 saranno a marchio DOCG, DOC o IGT”.

La produzione dello scorso anno, infatti, conta oltre 142 milioni di bottiglie potenziali, per l’88% vini a Denominazione di qualità. Una percentuale in virtù della quale la Lombardia, già prima regione in Italia per valore della produzione agroalimentare, si conferma ai vertici a livello nazionale anche per quanto riguarda la quota di vini di qualità sul totale della produzione.

“I vini lombardi tornano a Verona confermandosi come grandi ambasciatori dei nostri territori, in Italia e sempre di più anche all’estero”, sottolinea Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia.

“Il mercato principale per i prodotti vitivinicoli lombardi – spiega – è quello tedesco, che nel 2022 ha rappresentato il 24% dell’export e che nel periodo 2019-2021, a cavallo della pandemia da Covid-19, è cresciuto addirittura del 46,7%. Seguono, in termini di valore, gli Stati Uniti, con una quota del 12,5% e in crescita del 20,6% tra il 2019 e il 2021, la Svizzera (8,6%), il Giappone (6,4%), la Francia (4,1%), il Regno Unito (4%) e la Spagna (2,9%)”. “Merito – sottolinea – delle imprese vitivinicole che lavorano per proporre un’offerta straordinariamente ampia e di qualità, con una presenza sempre crescente di varietà autoctone. Un primato e un vanto del vino lombardo che a Vinitaly avrà come sempre un ruolo da protagonista, anche per promuovere l’immagine della regione, della sua storia e dei suoi prodotti”.

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