11 luglio 1982: quando gli italiani tornarono a occupare le piazze per gioire e non per scontrarsi

Rispondere alla domanda sulle motivazioni per cui la vittoria della nazionale italiana di calcio ai mondiali di Spagna del 1982 abbia avuto per il nostro Paese una rilevanza tale da oltrepassare i confini dello sport per assumere una notevole importanza anche dal punto di vista socio-politico è dal mio punto di vista abbastanza semplice: innanzitutto perché quel successo costituì una vera e propria cesura tra un periodo molto difficile per l’Italia  iniziato con i moti sessantotteschi e un altro, magari non idilliaco, ma certo più positivo rappresentato dagli anni ottanta.
Quel trionfo consentì agli italiani di tornare a occupare le piazze per gioire e festeggiare e non per scontrarsi come avvenuto per un decennio. La felicità collettiva della notte di Madrid sanciva, non solo simbolicamente, le fine di un’epoca caratterizzata dall’inflazione a due cifre, dall’austerity, dalle stragi (da Piazza Fontana a Bologna passando per l’Italicus e Brescia), dagli omicidi mafiosi ma soprattutto dal terrorismo rosso e nero.
Poi certo gli azzurri fecero anche una straordinaria impresa agonistica sconfiggendo nello scetticismo generale nell’ordine l’Argentina campione uscente, il super Brasile di Zico, Falcao, Socrates e in finale la Germania Ovest che nel 1980 aveva conquistato il titolo europeo a Roma.
In realtà lo sport è da sempre un fenomeno complesso che interessa molti aspetti della nostra vita per esempio dal punto di vista economico il movimento sportivo nel suo complesso vale il 3% del PIL italiano e vi sono più palestre, piscine, campi da gioco che banche, scuole, bar, ristoranti, tabaccherie ecc … Un film che mi è piaciuto molto “Invictus” di Clint Eastwood con Matt Damon e Morgan Freeman racconta di come la vittoria del Sudafrica nella Coppa del mondo di Rugby del 1995 contribuì in modo decisivo alla unificazione del Paese.
Del resto saranno gli scontri fra gli ultras della Stella Rossa e della Dinamo Zagabria a costituire Il prodromo alla guerra di Jugoslavia. Insomma il profondo significato che le vicende del “Mundial ‘82” hanno avuto per l’Italia non sono che l’ennesima conferma del ruolo che lo sport ha ricoperto nella storia sociale dei popoli dall’antichità a oggi.