MANTOVA – Lo Sportello Antitruffa della CNA, tramite il suo portavoce Franco Bruno, lancia un allarme rivolto in particolare alle aziende associate, ma che riguarda tutti i cittadini. Criminali informatici stanno orchestrando elaborate campagne fraudolente, utilizzando senza scrupolo loghi, nomi e persino indirizzi reali di dipartimenti e uffici della Polizia di Stato per ingannare persone oneste, facendole credere di essere coinvolte in sospette attività criminali.
Queste e-mail ingannevoli, come segnalato anche dalla Polizia Postale, riproducono fedelmente il logo del loro sito ufficiale o utilizzano indirizzi reali, come quello del Polo Tuscolano della Polizia di Stato, per apparire autentiche. L’oggetto di queste false notifiche spesso recita frasi come: “Considerata l’urgenza di questo documento, saremo grati se volesse risponderci al più presto via email”.
Il contenuto delle e-mail informa il destinatario che sono stati “rilevati elementi preoccupanti relativi all’accesso a contenuti informatici vietati dalla legislazione italiana”. La tattica è chiara: creare un senso di urgenza e fretta, spingendo la vittima a non dedicare il tempo e l’attenzione necessari alla verifica della comunicazione, favorendo così la riuscita della truffa.
Franco Bruno sottolinea come l’urgenza sia la chiave di volta di questi raggiri, inducendo la vittima a compiere azioni impulsive. È fondamentale ricordare che la Polizia di Stato non utilizza MAI questa modalità di comunicazione (e-mail) per informare i cittadini di essere coinvolti in attività investigative o notifiche giudiziarie.
Consigli pratici
Non aprire allegati di e-mail di cui non si è in attesa, specialmente se provengono da mittenti sconosciuti o sospetti, anche se sembrano ufficiali.
Diffidare sempre di comunicazioni che richiedono una risposta urgente o che minacciano conseguenze legali immediate via e-mail.
In caso di dubbio, la regola d’oro è rivolgersi SEMPRE direttamente alle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Postale) attraverso i canali ufficiali (telefonicamente o recandosi di persona presso una stazione o commissariato) e non utilizzare contatti eventualmente indicati nella mail sospetta.
La vigilanza e la consapevolezza sono le migliori armi contro queste frodi che mirano a sfruttare la buona fede e la preoccupazione dei cittadini.