MANTOVA – Nessuna siccità, come invece era sempre avvenuto negli anni precedenti, nonostante il mese di agosto più caldo di sempre: al contrario, il 2024 potrebbe essere ricordato come un’annata particolarmente ricca di acqua piovana che, in seguito alle precipitazioni, ha riempito i letti di laghi e fiumi, compreso il Po.
L’arrivo di una nuova perturbazione già questa settimana, che porterà fenomeni anche di carattere temporalesco su tutto il territorio del Bacino del Po e alla quale si abbinerà anche un netto calo termico (con temperature anche inferiori alla media del periodo), sancirà ufficialmente la fine dell’estate. Lo conferma l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po a margine dell’odierna riunione dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici e a conclusione del mese di agosto più caldo di sempre: “I dati che abbiamo elaborato ci mostrano che il 2024 potrebbe essere archiviato come uno degli anni più umidi dell’ultimo trentennio, se non il più umido”, sottolinea il responsabile dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici e dirigente dell’Autorità di Bacino Distrettuale Francesco Tornatore.
I fiumi del Distretto, durante tutta la stagione, hanno continuato a mantenere valori di deflusso mensili pari ai valori tipici del periodo e, in alcuni casi, anche maggiori. Il Po ha fatto registrare, in tutte le sezioni, valori di portata media mensile in linea con i valori storici riferiti al periodo 1991-2020 e nelle aree del Delta la sua portata non è mai scesa la di sotto degli 800 metri cubi/secondo contrariamente a quanto accaduto negli ultimi anni, (a fronte di una portata di magra ordinaria di 650 m3/s).
La disponibilità idrica dunque, pur registrando una fisiologica riduzione in agosto, si attesta comunque su valori tipici del periodo, a eccezione dei territori romagnoli (dove risulta di poco inferiore ai valori tipici del periodo) e del territorio della Regione Marche afferente al Distretto.
Mentre va approssimandosi la conclusione della stagione irrigua, i livelli idrici di tutti i grandi laghi si mantengono prossimi ai massimi storici per il periodo, in particolare il Lago di Garda (riempimento pari al 79,3%) e il Lago Maggiore (60,0%). Anche le falde, che hanno quasi ovunque recuperato il deficit idrico accumulato nel corso del biennio 2021/2022, al momento si attestano su buoni livelli. Con l’arrivo delle imminenti piogge la disponibilità idrica a scala distrettuale potrebbe registrare un ulteriore incremento rimanendo prossima o superiore ai valori tipici del periodo.