Benedizioni giubilari in case e Rsa, il Vescovo Busca: “Anche i laici potranno impartirle”

MANTOVA – In un passaggio dell’omelia della Messa Crismale celebrata mercoledì 16 aprile, il vescovo Marco ha esortato e autorizzato le benedizioni “giubilari” nei luoghi della vita ordinaria come case, aziende, RSA, ospedali, carceri, cooperative sociali, istituti di formazione, di cultura e del tempo libero, amministrate anche da laici, per l’anno giubilare in corso.

“Ogni battezzato è sacerdote e, in quanto tale, è ministro della benedizione. Lo afferma la costituzione conciliare, chiedendo di favorire l’esperienza delle benedizioni per rendere più facile la “partecipazione da parte dei fedeli e avendo riguardo delle necessità dei nostri tempi” – ha detto il Vescovo Busca durante l’omelia – aggiungendo che, in particolari circostanze, i vescovi possono autorizzare i laici “dotati delle qualità convenienti” (SC 79) ad amministrarle.
Esorto e “autorizzo” ogni comunità a inviare catechisti, ministri della comunione e della consolazione, ma anche capi scout ed educatori alla fede, come pure gli adolescenti già cresimati, nelle abitazioni di queste persone (ragazzi, anziani, malati, disabili, famiglie in lutto), con la possibilità di condividere la “benedizione giubilare” con quei fratelli e quelle sorelle. Infatti, il “saper benedire” è una delle principali azioni sacerdotali a cui tutti i battezzati sono abilitati, in modo particolare coloro che ricevono un mandato ecclesiale”.

Lo scopo è quello di allargare il più possibile il raggio di azione della grazia giubilare perchè arrivi anche a coloro che di fatto, non parteciperebbero a nessuna delle proposte offerte durante l’anno nelle chiese giubilari.

Una prassi antichissima che si è andata via via perdendo. Utilizzata molto spesso all’estero e pochissimo in Italia, nell’anno del Giubileo è stata riproposta anche per la carenza di sacerdoti che si sta registrando.
Qualche anno fa tutti ricorderanno che prima di Pasqua si trovano spesso le cartoline nelle porte che annunciavano “dal tal giorno al tal giorno passeremo nelle case per la benedizione” difficile dire con precisione quando questa consuetudine è cessata. La mancanza di sacerdoti? L’idea che fosse un’imposizione a volte non gradita? Di sicuro bisogna tornare indietro almeno di una ventina d’anni.
Nel Mantovano attualmente esistono ancora due pratiche: quella dove i parroci e i diaconi di certe parrocchie vanno ancora casa per casa, e quella dove invece è necessario farne richiesta altrimenti non passa nessuno.
In tutti questi casi però le benedizioni sono sempre state impartite da ministri ordinati, con la comunicazione del Vescovo, invece, anche i laici potranno farlo. Ovviamente c’è una preghiera da seguire e una modalità definita, ma la benedizione potrà essere impartita da più persone.
Al momento è un’idea legata all’anno giubilare, ma non si esclude che possa diventare una consuetudine e che quindi negli anni possa essere organizzata e strutturata. “E’ una modalità diversa – dicono in Diocesi – una modalità forse ancora più diretta che parte dal cuore e che bada al sentire e all’importanza di questo gesto”.

Sul sito della Diocesi di Mantova è possibile scaricare lo schema della benedizione al link Benedizioni giubilari della casa e dei luoghi di vita