Il Super green pass verrà adottato in Italia anche in zona bianca e avrà una durata di 9 mesi. E’ la linea scelta oggi dal governo – nella cabina di regia tra il premier Mario Draghi e i capi delegazione delle forze di maggioranza – con le nuove regole e misure per contrastare la quarta ondata di contagi covid.
Le nuove misure potrebbero entrare in vigore dal prossimo 6 dicembre. L’uso del condizionale è d’obbligo perché la decisione non è stata ancora presa, ma l’orientamento prevalente è di farle partire da quella data, anche se l’ultima parola spetterà al Consiglio dei ministri previsto per le 15.30. Anche sui trasporti, con l’eventuale uso del green pass per salire a bordo di regionali e interregionali, la decisione verrà assunta in Cdm.
Per una serie di attività – bar, ristoranti, palestre, cinema – servirà il vaccino, per recarsi al lavoro sarà sufficiente il tampone. Il super green pass verrà richiesto anche dagli alberghi: ai turisti che soggiornano verrà dunque chiesto di mostrare il passaporto vaccinale, misura che finora non era prevista. Non dovrebbe arrivare alcuna stretta sull’uso di mascherine: l’obbligo di tenerle al chiuso resta, mentre si dovrebbe restare liberi di non indossarle all’aperto. Resta naturalmente l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto dalla zona gialla in su, come previsto sinora.
A quanto apprende l’Adnkronos da fonti presenti alla cabina di regia, nel corso della riunione sarebbe prevalsa la decisione di una stretta sui no vax già in zona bianca, ‘aprendo’ le attività ricreative solo a coloro in possesso del cosiddetto super Green pass, ovvero per chi è vaccinato o guarito. La stretta dunque non dovrebbe arrivare solo dove salgono i contagi e le situazioni negli ospedali sono più critiche – ovvero dalla zona gialla a salire – ma dappertutto e senza distinzioni di sorta. “Tutte le attività restano aperte, anche se scatta la zona rossa. I lockdown ci saranno solo per i no vax”, dice all’Adnkronos uno dei ministri presenti alla cabina di regia.
C’è però una divisione forte, tra le forze di maggioranza, sulle eventuali chiusure da adottare in zona rossa. Lega e Forza Italia sarebbero per mantenere tutto aperto, compresi bar e ristoranti, anche nelle aree più critiche, facendo scattare di fatto il lockdown solo per i no vax. Al contrario, le altre forze di maggioranza sarebbero favorevoli alla previsione di chiusure generalizzate in caso di situazioni più critiche, ovvero rosse per incidenza del virus e per via dei sistemi ospedalieri in affanno.
In generale, resta in vigore il sistema dei colori con la divisione in zona bianca, gialla, arancione e rossa ed è legato soprattutto a strette ancor più incisive a livello locale, laddove l’incidenza del virus e la situazione ospedaliera lo richiedessero. Gli amministratori locali, dovrebbero essere messi nelle condizioni di poter decidere anche lockdown circoscritti, a livello territoriale.
L’obbligo vaccinale verrà previsto anche per le forze dell’ordine – l’intero comparto della sicurezza – e il personale scolastico. L’obbligo – finora previsto per il personale sanitario e delle Rsa – verrà dunque esteso a queste altre due categorie.
Nel corso della riunione si sarebbe comunque convenuti, a quanto apprende l’Adnkronos, di non inserire l’obbligo vaccinale per i più piccoli, né di prevedere per loro l’obbligo di green pass, come caldeggiato da alcuni addetti ai lavori. Per i bambini, o meglio gli under 12, non dovrebbe dunque essere introdotto né l’obbligo di vaccino né quello di green pass, una volta che l’Agenzia del farmaco introdurrà il vaccino per ‘scudarli’ dal coronavirus.
Nelle prossime ore dovrebbe arrivare il via libera dell’Ema, subito a seguire quello dell’Aifa, sui vaccini anti-Covid per i bambini dai 5 ai 12 anni, hanno spiegato in cabina di regia il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il coordinatore del Cts Franco Locatelli, che hanno rimarcato l’esigenza di sensibilizzare le famiglie italiane sul tema.
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