Carra su Zingaretti: “spero che l’assemblea respinga le dimissioni. Ma dopo l’emergenza Covid serve un congresso”

Il segretario del Circolo Pd di Pegognaga Marco Carra

MANTOVA – La notizia delle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd colgono il partito di sorpresa e già nelle ore successive alla sua comunicazione molti dirigenti dem gli hanno chiesto di ripensarci e tornare a guidare il Pd.
Le dimissioni, come scrive lo stesso Zingaretti e come e’ previsto dallo statuto dem, devono essere ratificate dall’Assemblea nazionale del 13 e 14 marzo. E Zingaretti in assemblea avrebbe la maggioranza anche senza la convergenza di Base riformista, l’area che fa riferimento a Lotti e Guerini. In molti al momento scommettono e insieme auspicano che le dimissioni possano essere  respinte.
Anche Marco Carra, nella segreteria nazionale Pd, spera che “l’assemblea nazionale respinga le dimissioni e confermi la fiducia a Nicola Zingaretti”.
“Certo – continua Carra – credo però che, una volta superata la fase di emergenza sanitaria e avviato il percorso di rilancio sociale ed economico del Paese, debba aprirsi una vera fase congressuale che definisca il futuro del partito e chiarisca quali interessi del Paese questo partito debba portare avanti. Serve un chiarimento definitivo”.
Il momento per il Pd non è comunque semplice alla fine di un percorso in cui spesso i dem hanno annunciato una linea per poi essere costretti in corsa a cambiarla.
I prossimi giorni saranno importanti per capire come si muoverà Zingaretti ma anche per comprendere cosa intenda fare Stefano Bonaccini, che è spinto dalla corrente degli ex renziani come futuro segretario.

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