Dopo 140 anni dalla prima indagine, tornano gli archeologi al sito della Bellanda di Gazoldo

Dopo 140 anni dalla prima indagine, tornano gli archeologici al sito della Bellanda di Gazoldo

GAZOLDO D/i – La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, in collaborazione con l’Associazione Postumia, condurrà un’indagine archeologica presso il sito dell’età del Bronzo di Bellanda, nelle campagne di Gazoldo. Lo spiegano dalla stessa Associazione che per domani sera alle 21 a Rocca Palatina a Gazoldo ha organizzato una serata per spiegare i dettagli dell’indagine. Nell’occasione sarà anche possibile visitare il < Postumiae Antiquarium > nella attuale configurazione espositiva.
L’intervento, diretto dagli archeologi Leonardo Lamanna e Iames Tirabassi, – con la collaborazione dei colleghi Livio Lipreri e Paolo Montanari – si limiterà, per il momento, all’asportazione del terreno più superficiale del campo già indagato fra 1881 e 1882 dal paletnologo Giovanni Bandieri: dopo un’accurata pulizia delle evidenze, si procederà alla loro documentazione, con metodi scientifici e moderni. L’indagine è resa possibile dalla disponibilità del proprietario del campo di Bellanda, Bruno Francescon, che ha gentilmente messo a disposizione anche il mezzo per eseguire i movimenti terra. Altre imprese gazoldesi stanno fattivamente collaborando per gli aspetti tecnici e logistici. Si tratta di un primo passo verso la riscoperta di uno dei più interessanti e meglio conservati abitati protostorici del territorio mantovano, che sicuramente ha ancora moltissime sorprese da regalare. Sono stati e saranno presi accordi con gruppi giovanili di Gazoldo e dei paesi limitrofi impegnati nei “campi estivi” per la visita guidata al sito. Anche per altre persone, a partire da giovedì 8 luglio, dalle 17 alle 18, sarà possibile passare dal cantiere per vedere come procedono i lavori.

La foto aerea pubblicata è del 1980, con sovrapposta la planimetria del 1881 eseguita da Giovanni Bandieri. Le linee gialle indicano i cigli degli antichi terrazzi; quelle rosse le strade; quelle azzurre i corsi d’acqua; quella verde le scarpate della cava ottocentesca; quella viola il perimetro interno all’aggere della terramara. Il rettangolo giallo indica pressappoco l’area che verrà esplorata fra il 5 e il 17 luglio 2021.

 

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