Sei preti e cinque Sacramentine per le esequie di suor Anna Capiluppi

PEGOGNAGA – E’ stata tumulata nella tomba di famiglia a Pegognaga suor Anna Capiluppi. Dopo la cerimonia funebre celebrata ieri mattina nella cappella della casa madre delle Sacramentine a Colognola in Bergamo, alla presenza del fratello Sergio e dei cugini e di una delegazione pegognaghese guidata dal parroco don Flavio Savasi, la salma, per volontà dei famigliari, accompagnata dalla madre provinciale Gabriella Grassi, dalle consorelle dell’ex comunità pegognaghese Catalda Bisignano e Graziana Bonanno, dall’amica d’infanzia, pure lei pegognaghese suor Anna Rascaroli, dalla consorella conventuale Federina Rota, è stata traslata nella pieve di San Lorenzo a Pegognaga, per la santa messa di suffragio concelebrata dal parroco e dai sacerdoti Marco Cavallaro, Luigi Trivini, Valerio Canossa, Luigi Righettini, Nicola Cattarin.
Nella pieve una moltitudine di concittadini e delegazioni di Quingentole Cicognara Acquanegra Idro (Bs), dove la religiosa aveva prestato la propria azione pastorale. Moltitudine che ha voluto esprimere riconoscenza per il bene ricevuto dalla sacramentina con il sorriso sulle labbra. Madre Grassi ha illustrato l’excursus pastorale della consorella, sottolineando disponibilità al servizio e profondità di fede. Terminata la messa è intervenuta suor Federina Rota, che tra le lacrime ha citato quanto le diceva suor Anna della “sua Pegognaga” «E’ un paese speciale! Il calore che la gente di qui dimostra alle suore conferma la convinzione di  Anna. Perciò ragazze pegognaghesi fatevi sacramentine per riaprire la casa delle suore». Il sindaco Matteo Zilocchi ha ricordato il trauma subito dalla comunità per il definitivo rientro lo scorso anno in casa madre dopo 80 anni di attività delle Sacramentine a Pegognaga. L’amica d’infanzia della suora, Giuseppina Carra ha sottolineato la predisposizione di Anna allo scherzo, ma anche la grande generosità «Le ho chiesto di prestarmi la bicicletta per andare a scuola. Me l’ha data e lei ha proseguito a piedi». «Di fronte ai sacrifici personali – ha ricordato don Flavio – diceva. Lui sa questo e ciò mi basta!»

Riccardo Lonardi

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