Pegognaga, bagarre in Consiglio sugli arredi montessoriani della scuola

PEGOGNAGA – Più che l’Italia di Spalletti a fare audiance a Pegognaga è stata la seduta consiliare settembrina. Nella cui sala, nonostante la trasmissione della seduta in streaming, era eccezionalmente numeroso il pubblico, attratto dalla prevedibile diatriba tra minoranza di centrosinistra e giunta comunale, innnescata i giorni precedenti sui social.
Avvisaglie evidenti si sono avute nel corso delle discussioni degli undici articoli all’odg, nonostante il tentativo di allentare la tensione con l’accettazione da parte del sindaco Matteo Zilocchi della proposta di Viola Messori capogruppo di RiAttiviamo Pego di ritirare due articoli concernenti rispettivamente la nomina dei membri della commissione-ambiente e di quelli della commissione-urbanistica, affinché la minoranza possa meglio informarsi.
Lo specifico oggetto del contendere che ha coinvolto in vivace quanto teso dibattito sindaco e consigliera di minoranza Alessandra Tellini,

Alessandra Tellini,

«la fornitura arredi della scuola primaria – recita l’interpellanza di RiAttiviamo – mediante affidamento diretto a Gonzaga Arredi Montessori Srl», per un ammontare di 138.995 euro. «Tale importo – annota il documento illustrato da Tellini – risulta inferiore di soli 1005 euro alla soglia dei 140mila, soglia alla quale il decreto legge 36 del ‘23 ha consentito all’amministrazione di procedere direttamente ed autonomamente all’acquisizione della fornitura». «Tuttavia – prosegue l’interpellanza – la determinazione è avvenuta nel periodo di campagna elettorale, dopo la comunicazione pubblica del 30 marzo ‘24 dei candidati della lista Civici Uniti per Pegognaga, tra i quali era presente Mattia Ancellotti, responsabile del miglioramento processi aziendali, supervisione approvvigionamenti e puntualità dei fornitori presso GAM, nominato assessore (esterno, n.d.r.) dopo il voto».
Qui il tema del contendere «Riteniamo – recita il documento – che tale affidamento diretto sia stato inopportuno e avrebbe merito un’analisi più scrupolosa e rigorosa ed eticamente ineccepibile visto il ruolo di candidato del raggruppamento Civici Uniti rivestito dal sopracitato sig. Ancellotti». Prosegue «Inoltre la scelta avrebbe dovuto favorire da parte dell’amministrazione comunale l’acquisizione di più proposte-preventivi». Circa «la determinazione avvenuta nel periodo della campagna elettorale» il sindaco ha rimarcato «La campagna inizia ufficialmente 30 giorni prima delle votazioni avvenute l’8 e 9 giugno. Il caso vuole però che a Pegognaga abbiamo vissuto in campagna elettorale permanente visto che la lista che sedeva e siede ancora in opposizione ha annunciato pubblicamente la propria candidata sindaco (Viola Messori, n.d.r.) il 7 ottobre ‘23, ovvero 8 mesi prima delle votazioni. Però nessuno ha posto rilevanza sul fatto che questa persona lavorasse per un’azienda pubblica (Socialis, n.d.r.) che è finanziata dai Comuni. E questo perché non è direttamente responsabile. Basterebbe questo accostamento per capire che non si può descrivere, come avviene nella vostra interpellanza e sui vari canali con cui è stata diffusa, questo affidamento come inopportuno visto il ruolo del candidato Ancellotti». Zilocchi ha quindi circostanziato in sei punti presunte inesattezze e discordanze di date riferite nell’interpellanza, sottolineando «Ancellotti non ha mai avuto alcun ruolo diretto né mai è entrato in contatto con tecnici del Comune, non occupandosi della parte tecnica-commerciale», per concludere in cauda venenum «Non si spiega come solo a fine agosto, in prossimità dell’inaugurazione delle scuole, abbiate cercato di gettare ombre di poca trasparenza sulle procedure intraprese». S’innesca quindi una bagarre verbale tra opposte fazioni, trasecolando il numeroso pubblico.