Pegognaga, “la dedicazione della parrocchiale allo Spirito Santo é una promozione culturale della comunità”

Nuova parrocchiale di Pegognaga, stasera il vescovo rivela a chi sarà dedicata

PEGOGNAGA – E’ una riflessione attenta e profonda quella che il giornalista Riccardo Lonardi propone sull’intitolazione della nuova chiesa di Pegognaga allo Spirito Santo. Una riflessione, che riportiamo integralmente, che fornisce anche molti spunti preziosi sulla comunità e il territorio di Pegognaga. Ecco il testo:

“La scelta del vescovo di Mantova, mons. Marco Busca, di dedicare la nuova chiesa parrocchiale di Pegognaga allo Spirito Santo offre lo spunto per porre un serio quesito: è presumibile che il buon Dio abbia in serbo una particolare attenzione per i pegognaghesi e, per estensione, l’intera diocesi? La dedicazione della Chiesa alla Terza Persona della Trinità Divina ha tutti gli elementi per formulare una simile ipotesi, per assurdo, proprio al cospetto della impreparazione che ha colto noi stessi cattolici praticanti. La cui maggioranza, come la Pegognaga non praticante, si aspettava invece che la Chiesa, sull’onda dell’antica tradizione, fosse dedicata ad un Santo attinente alle attività più diffuse sul territorio. Molti sono i pegognaghesi dediti all’agrozootecnia. In alcune stalle, benché tutte modernizzate, è, come nel passato, esposta un’immagine o una statuetta di Sant’Antonio. Molti altri pegognaghesi sono artigiani assurti ad imprenditori di piccole e medie industrie. Nel transetto della abbattuta parrocchiale dell’Assunta campeggiava un maximosaico dedicato a San Giuseppe artigiano, legittimo sposo di Maria, commissionato dall’artigiano del legno Aldo Bagnoli, più conosciuto in paese come Fiorigi, ad un laboratorio artistico toscano. La seicentesca parrocchiale precedente, abbattuta negli anni Cinquanta, era dedicata a San Giorgio. Santo della Cappadocia che sconfisse il drago presente in un laghetto, pronto a divorare la principessa della regione. Al di là della palese leggenda, la metafora voleva significare il Santo protettore della parte nobile della popolazione, ovvero la vita di ciascun pegognaghese, dalle mortifere esondazioni autunnali e primaverili del Po, che all’epoca lambiva anche il territorio pegognaghese. È il caso di ricordare che in epoca romana la gente del posto elevo’ un tempio “Pado Patri”, ovvero al Padre Po per tenerselo buono. Pado Patri è oggi il logo civico di Pegognaga.

A traslazione metaforica si può catalogare anche la scelta di San Lorenzo nel 1100, come patrono di Pegognaga. La graticola del Santo rappresenta sacrifici, dolori, lutti e tormenti fisico-morali quotidiani, per far fronte ai quali i pegognaghesi chiedono aiuto al Santo.

Una svolta innovativa si ha negli anni Cinquanta del secolo scorso, che avrebbe dovuto far compiere alla comunità un passo di qualità superiore nel percorso religioso. La dedicazione alla Madonna Assunta della mastodontica parrocchiale infatti, non più finalizzata all’ottenimento di soluzioni alle problematiche fisiche e morali quotidiane degli oranti, entrava nell’ottica del consolidamento della cultura religiosa sia individuale che collettiva della comunità. La Madonna Assunta infatti non è un semplice Santo con elevate doti, al quale la Chiesa riconosce particolari poteri miracolistici. È la madre terrena della Seconda Persona della Trinità Divina. Inoltre è la seconda persona dopo Cristo, ossia suo figlio, ad essere stata Assunta in Cielo in anima e corpo, in unità psicosomatica, dogma proclamato da Papa Pio XII nell’Anno Santo 1950. Alla Madonna Assunta il vescovo mons. Antonio Poma dedicò la Parrocchiale di Pegognaga, proprio con i criteri appena descritti.

Ed ecco un altro evento che fa molto meditare. Non pare un semplice fatto casuale che quella parrocchiale dopo poco più di sessant’anni di onorato servizio venga irreparabilmente lesionata nel 2012 proprio nel mese di maggio. Maggio è infatti mese dedicato ala Madonna. Non sembra insomma azzardato leggere in quell’evento un preciso disegno divino. Quello di far subentrare all’attenzione della comunità pegognaghese è dell’intera diocesi, come auspicato dal vescovo mons. Busca, la devozione allo Spirito Santo, personificazione dell’amore e della Maternità divini.

Ad ogni buon conto la dedicazione della nuova parrocchiale di Pegognaga allo Spirito Santo costituisce una promozione culturale della comunità, costituendo uno stimolo di alto calibro all’arricchimento teologico. D’altro canto è dato di fatto – l’ha ammesso lo stesso vescovo – che la Chiesa medesima non ha approfondito gli studi sulla Terza Persona della Trinità Divina. Eppure Gesù ha più volte detto agli Apostoli che avrebbero compreso meglio il progetto evangelico quando sarebbe sceso su di loro lo Spirito Santo. È giunto dunque il momento anche per i cattolici, pegognaghesi e non, di aprirsene alla conoscenza”.

RICCARDO LONARDI