Pegognaga, il fotovoltaico a terra fa discutere opposizione e maggioranza

Sara Bottazzi, consigliera di maggioranza

PEGOGNAGA – La transizione energetica a Pegognaga, benché ritenuta necessaria da tutte le forze politiche e sociali, nella sua applicazione è divenuta problema di dibattito politico, peraltro già trattato in consiglio comunale a riguardo del fotovoltaico su terreni agricoli. Ma l’argomento ha anche il merito di attrarre l’attenzione della comunità che necessita di adeguate informazioni.

Viola Messori, consigliera di minoranza, scrive su Facebook: «Come capogruppo sono soddisfatta del lavoro della coalizione RiAttiviamo Pego nell’aver prodotto una mozione in merito all’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli. Nella mozione, che ci auguriamo di discutere al primo consiglio comunale utile, chiediamo al sindaco e alla giunta che si facciano capofila di un’iniziativa che coinvolga tutti i Comuni del Basso Mantovano, compreso il Consorzio Oltrepò, vista la delega all’ambiente del sindaco in quell’ente, facendo i necessari incontri con i sindaci e i capigruppo delle forze politiche di maggioranza e di minoranza del territorio per chiedere a gran voce lo stop di questi insediamenti presso la giunta di Regione Lombardia. Siamo favorevoli alle fonti di energia rinnovabili purché non vadano a compromettere i terreni agricoli».

Le risponde Sara Bottazzi, consigliera di maggioranza esperta di temi ambientali: «Fotovoltaico a terra nelle aree agricole: il decreto agricoltura n. 63-2024, convertito in legge il 12 luglio, introduce importanti restrizioni per la tutela del suolo agricolo. Gli impianti fotovoltaici sono consentiti solo in aree specifiche: siti con impianti esistenti, quindi riferimento a modifiche e potenziamenti senza aumentare l’area occupata; cave e miniere dismesse o abbandonate; aree delle Ferrovie dello Stato e infrastrutture stradali o ferroviarie; siti in aeroporti, previa autorizzazione Enac; aree industriali o vicine a impianti produttivi entro 500 metri. Quindi le autorizzazioni avviate prima del 15 maggio 2024 possono concludersi con la normativa precedente. Con questo decreto non si possono più destinare superfici agricole all’installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Perciò la mozione avanzata dalla minoranza appare meramente strumentale, salvo che non siano a conoscenza della normativa cogente».

Riccardo Lonardi