Sant’Antonio Abate: a Pegognaga il “Comitato” alla ricerca di una nuova statua per il “porcellino”

PEGOGNAGA – <<Hanno rubato il porcellino di Sant’Antonio!>> La notizia a Pegognaga, dove il santo protettore degli animali domestici e’ particolarmente venerato dalla gente dei campi, si e’ diffusa in un battibaleno, anche in ragione dei preparativi per la festa a lui dedicata. Ma il cronista non si e’ fidato di quella che aveva tutta l’aria di una fake news, appurando infatti che il grazioso porcellino che ha accompagnato per oltre un secolo la statua di Sant’Antonio e’ andato in frantumi durante le pulizie di Sala Castello, nella quale vengono celebrate alcune cerimonie religiose in sostituzione provvisoria della Chiesa parrocchiale dell’Assunta, da quando nel maggio del 2012, il terremoto l’ha messa fuori uso, inducendo la curia vescovile a sostituirla con una nuova chiesa in costruzione dall’anno scorso.
Ora gli animatori del Comitato Sant’Antonio sono alla ricerca di una statuetta che possa degnamente sostituire e rappresentare il porcellino andato in frantumi. Ma e’ improbabile che entro la mattinata di oggi, domenica 17 gennaio giorno dedicato al Santo protettore degli animali, possa esserne trovata una ad hoc. D’altro canto l’emergenza sanitaria conseguente all’imperversare del coronavirus, ha costretto gli animatori del Comitato a modificare e ridimensionare radicalmente il programma delle celebrazioni. Il sodalizio, sorto negli anni ’70 per volonta’ dell’indimenticato parroco don Dante Lasagna, organizzava addirittura una tre-giorni per la Festa di Sant’Antonio, contemplando altresi’ una serie di conferenze di aggiornamento professionale, di informazioni burocratico-amministrative, di formazione politico-sindacale per il mondo rurale, culminante nella celebrazione di una santa messa solenne, per concludersi in una cena convivio molto partecipata. L’occasione si prestava altresi’ al reperimento di fondi per completare l’arredo della parrocchiale. La Festa di Sant’Antonio 2021 e’ invece ridimensionata alla venerazione del patrono rurale nel corso di tutte le sante messe domenicali. Ma non ci sara’ la rinuncia al tradizionale convivio, che sara’ invece fatto a domicilio. Gli animatori infatti hanno pensato di servire le portate contemplate da un menu’ davvero succulento prescelte dagli interessati a casa di ciascuno di loro, all’ora di pranzo. Anche in questo modo si possono perpetuare le trazioni.
Riccardo Lonardi

 

Nella foto la statua dove si nota il vuoto che veniva riempito dal maialino andato in frantumi