San Valentino amaro: nel Mantovano nel 2024 una denuncia al giorno per violenze e stalking

MANTOVA – San Valentino, oggi sarebbe la festa dell’amore ma purtroppo anche nel Mantovano sono sempre più i casi di amore criminale, quelli dove l’amore non c’entra nulla e si svilisce a una parola che nasconde solo possesso, non rispetto e quindi violenza, spesso spietata.
Nel 2024 nella provincia virgiliana sono stati 158 i casi di violenza sessuale, 173 reati di stalking. Facendo la somma, 331 denunce nell’anno solare.
Quasi una al giorno. I dati non dicono tutto, ma a volte – come in questo caso – fotografano perfettamente la realtà e delineano bene i contorni di un fenomeno, quello delle violenze domestiche, che ha dimensioni ben più grandi di quelle che ci si potrebbe aspettare. Nel solo capoluogo, Mantova, la Polizia Locale ha riportato nel corso del 2024 12 episodi, contro i 3 segnalati l’anno precedente: un aumento su base annua del 300%. A inizio dicembre 2024 c’era stata una giornata nerissima per quanto riguarda i codici rossi: 4 episodi denunciati in sole 24 ore a Mantova.

LE VITTIME IN PROVINCIA DELLA LUNGA SCIA DI VIOLENZA 

La cronaca, anche e soprattutto recentemente, non ha risparmiato di riportare episodi gravissimi che riguardano la provincia di Mantova. L’ultimo, pochi giorni fa, a Villa Garibaldi di Roncoferraro, dove una 38enne di origini marocchine è stata massacrata a colpi di martello inferti alla testa dall’ex compagno, il 40enne Nabil Anitra e salvatasi grazie all’intervento dei vicini di casa e di un corriere espresso che in quel momento si trovava per caso di fronte all’abitazione.

Non bisogna tornare indietro di molto per ritrovare il tentato femminicidio di una 45enne residente a San Matteo delle Chiaviche (Viadana) da parte dell’ex fidanzato, un 41enne di Gaggio, nel Modenese: era l’inizio di dicembre e anche in questo caso soltanto l’intervento di un 21enne che stava passando in quel momento, Alen Halilovich, ha messo in fuga l’aggressore salvando la vita alla donna. Poche settimane prima, in settembre, Maria Campai era stata uccisa da un 17enne che aveva incontrato in un garage del centro di proprietà della famiglia del minorenne, e poi occultata per diversi giorni nel giardino di una villetta disabitata lì a fianco, fino al ritrovamento del cadavere.

L’uccisione di Maria Campai rievoca gli altri femminicidi avvenuti nel Mantovano nel corso degli ultimi anni. Quello di Jessica Poli, avvenuto nel febbraio del 2007 a Canneto sull’Oglio per mano del marito Ziadi Moncef: la vittima aveva 32 anni e aveva deciso di lasciare il coniuge. Fu ritrovata quasi un mese dopo nel fiume Oglio, il corpo martoriato da circa trenta coltellate. Per l’assassinio era stato accusato proprio Moncef, che ha schivato l’ergastolo ma sta scontando la pena di 30 anni in carcere. Molto più recente è il femminicidio di Yana Malaiko, 23enne ucraina per la cui morte – avvenuta il 23 gennaio del 2023 nell’appartamento in cui viveva a Castiglione delle Stiviere – è sotto processo l’ex fidanzato Dumitru Stratan, moldavo di 35 anni.

C’è poi chi ce l’ha fatta, come – fortunatamente – la 38enne di Villa Garibaldi. E’ il caso dell’allora 35enne mantovana che l’8 marzo del 2017, nella villetta del Frassino in cui viveva con la figlia di soli 2 anni, ricevette la visita dell’ex compagno Konstantin Kossivtov, 38enne di origini russe. L’uomo aggredì brutalmente la ex, colpendola con una coltellata a un occhio e lasciandola in un bagno di sangue nei pressi dell’ingresso dell’abitazione. Poi si asserragliò in bagno, portando con sé la figlia e cercando il suicidio. La donna si salvò per miracolo, l’uomo fu arrestato ma non vide mai il processo per tentato femminicidio, perché l’anno dopo si tolse la vita nella sua cella del carcere di Cremona: era il giugno del 2018.

Si salvò anche la moglie di Giovanni Oleandro, sorpresa dal marito in auto con l’amante a Castiglione delle Stiviere. L’uomo, allora 48enne, si scagliò contro di lei colpendola alla testa con un cric dell’auto e riducendola in coma. Fu condannato in primo grado alla pena di 8 anni di reclusione per tentato omicidio aggravato da futili motivi. L’aggravante cadde in appello, cosicché la pena fu ridotta a sei anni.