Durante pandemia boom di giovani che allevano lumache

La pandemia non ha fermato la diffusione sempre crescente degli allevamenti di lumache, confermando il trend in ascesa dell’elicicoltura. Sono sempre di più i giovani che decidono di allevare lumache come prima attività, ma sono un aumento anche gli agricoltori che vogliono diversificare le colture e si affidano a specialisti del settore. Lumaca Madonita, l’azienda fondata nel 2006 a Campofelice di Roccella (www.lumacamadonita.it), nel palermitano, da Davide Merlino, Michele e Giuseppe Sansone, sfruttando il know how acquisito negli anni, ha fatto nascere e avviato un centinaio di nuovi allevamenti negli ultimi 12 mesi, tra aziende e privati in Italia e all’estero. A rivolgersi a loro, per far tesoro dell’esperienza acquisita in quindici anni di attività, sono stati uomini e donne under 55 ma anche giovani desiderosi di avviare la loro prima attività o, caso purtroppo sempre più frequente, persone che hanno perso il lavoro o vogliono provare a cambiare vita: l’elicicoltura in questo caso diventa una vera e propria seconda possibilità.  

“Dal 2011, anno in cui abbiamo dato il via all’attività di formazione, progettazione e consulenza ad oggi – dice Davide Merlino, responsabile commerciale dell’azienda – sono più di duemila gli allevamenti che abbiamo avviato e da circa il 90% di questi sono nate delle aziende in Italia. L’elicicoltura rappresenta però una possibilità appetibile anche all’estero: Serbia, Albania, Croazia, Grecia, Ghana, Nord Africa, Polonia, Bulgaria e Georgia. In Georgia, in particolare, stiamo lavorando con il ministero dell’Agricoltura per dare il via a un progetto di consulenza e formazione per nuovi allevatori, a conferma dell’interesse sempre crescente nei confronti di questo mondo”.  

Ad attrarre i nuovi imprenditori sono la versatilità e la rimuneratività del comparto. I nuovi allevamenti nascono principalmente per la produzione di chiocciole da gastronomia, che hanno un impiego sempre più diffuso e rappresentano una buona alternativa proteica alla carne o al pesce, ma sono in tanti ad essere interessati anche alla produzione della bava di lumaca, che ha un impiego sempre crescente nell’industria cosmetica e che rappresenta, a tutti gli effetti, un lavoro alternativo all’allevamento per fini gastronomici.  

Inoltre, l’elicicoltura è una valida alternativa alla tradizionale agricoltura in quanto realizzabile su quasi tutte le tipologie di terreno dotate di approvvigionamento di acqua. “Moltissimi sono stati i nuovi allevatori che hanno adoperato vecchie proprietà abbandonate trasformando in attività produttive dei terreni incolti”, dice Davide Merlino. Una scelta che soddisfa in pieno i canoni green e di sostenibilità che l’attuale economia tiene in grande considerazione. 

Un settore in grande sviluppo, dunque, nel quale Lumaca Madonita, dal 2009, rappresenta la svolta innovativa. A risultare vincente nel tempo è stato, infatti, il cosiddetto ‘metodo Madonita’, un sistema di allevamento versatile e adattabile a tutte le realtà climatiche e territoriali messo a punto da Merlino e dai fratelli Sansone. “Il nostro sistema di allevamento, a differenza del vecchio metodo che si usava in Italia, riesce a portare introiti – spiegano – già dal primo anno di produzione perché il nostro ciclo di produzione necessità di soli 9 mesi, contro i 2-3 anni del vecchio sistema. Noi valutiamo il grado di umidità del terreno, la pendenza, l’esposizione al sole, la composizione chimica del terreno stesso, le dimensioni dell’appezzamento e il nostro modello è adattabile ad allevamenti molto piccoli che non superino i mille metri quadrati ad altri molto estesi fino a 50 mila metri quadrati”.  

“Spieghiamo come lavorare il terreno, come gestire l’allevamento. Abbiamo messo insieme un sistema che è un mix di elementi usati negli allevamenti in Italia e all’estero, riuscendo a produrre grosse quantità in tempi brevi con il minor investimento possibile e un’altissima qualità del prodotto finale. Questi elementi hanno fatto la differenza sul mercato, consentendoci di diventare una delle aziende italiane di punta del settore”, aggiungono. Inoltre, l’allevamento di lumache con il metodo Madonita è un sistema ecosostenibile in quanto l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici è ridotto al minimo e non necessita di lavorazioni complesse o di grandi quantità di carburanti o energia. Basta un piccolo impianto fotovoltaico per gestire tutto. 

Nata dal desiderio di tre amici di creare in Sicilia qualcosa di innovativo e unico – motivati dalla ventennale esperienza nel settore agricolo dei fratelli Sansone e dall’esperienza decennale nel settore marketing e comunicazione di Merlino – oggi Lumaca Madonita, con i suoi 40.000 mq di terreno e circa 2 mila appezzamenti nati in collaborazione con altri allevatori italiani ed esteri, è il più grande allevamento a campo aperto d’Italia e riesce a commercializzare circa 200.000 kg di lumache da gastronomia all’anno. 

L’azienda siciliana, negli ultimi anni, ha inoltre sviluppato e commercializzato prodotti di grande qualità, ed è stata pioniera nel produrli e promuoverli presso i migliori mercati italiani ed esteri. Fra questi, spiccano le Perle delle Madonie, conosciute come caviale di lumaca, che nel 2013 si sono aggiudicate la vittoria del premio nazionale Coldiretti ‘OscarGreen’ e da allora vengono utilizzate dai migliori chef internazionali per creare accostamenti innovativi e piatti originali. 

Dal 2014, inoltre, l’azienda è stata certificata Eccellenza Italiana e ha ricevuto decine di premi da enti pubblici e privati per l’impegno e l’innovazione imprenditoriale. Lumaca Madonita, grazie alla lunga esperienza nel settore e alla richiesta sempre crescente di lumache da tutta Europa, oggi è un fondamentale punto di riferimento anche nel panorama della progettazione, consulenza e fornitura di materiali elicicoli, per quanti vogliono orientarsi nel mondo dell’elicicoltura. 

(Adnkronos)