(Adnkronos) – “Elle Macpherson? L’approccio olistico di cui parla l’ex modella non c’entra nulla. E’ guarita grazie alla chirurgia”. Così all’Adnkronos Salute Rossana Berardi, oncologa e tesoriere nazionale di Aiom (Associazione italiana oncologia medica), commenta la notizia secondo la quale l’attrice e modella australiana oggi 60enne, soprannominata The Body, ha rifiutato la chemioterapia preferendo un percorso non ordinario per trattare il suo cancro. “Si è sottoposta a una nodulectomia, l’asportazione di un nodulo del seno, sebbene non sia la procedura maggiormente indicata per questo tipo di cancro” aggiunge.
Per l’oncologa il racconto dell’ex top model “è un po’ controverso”. “Leggendo gli articoli sulla vicenda non sono chiari alcuni elementi, come ad esempio l’aver consultato – secondo quanto ha detto la stessa MacPherson – 32 medici ed esperti che le hanno consigliato di sottoporsi a mastectomia con radioterapia, chemio, terapia ormonale e ricostruzione del seno, puntualmente da lei rifiutate. Ecco, per fare chiarezza questo carcinoma non necessita di chemioterapia e la radioterapia in genere fa seguito a interventi meno demolitivi della mastectomia – spiega Berardi che è professore ordinario di Oncologia Università Politecnica delle Marche e direttrice Clinica Oncologica Aou Marche -, quindi, mi sembra strano che così tanti medici le abbiano sottoposto queste opzioni”. E poi c’è il discorso dell’approccio olistico. “L’ex modella parla anche di cure integrative. Su questo punto occorre capire di cosa stiamo parlando – avverte Berardi – Sicuramente non sono terapie che sostituiscono le terapie a oggi scientificamente validate. Anzi. Ma in alcuni casi, come il sostegno alla persona, possono aiutare durante il percorso diagnostico-terapeutico”.
Il carcinoma intraduttale estrogeno-recettivo Her2-positivo è un tipo di tumore che “necessita di un approccio chirurgico e lei si è sottoposta a intervento che non è da Linee guida. Occorre capire, inoltre, se è stato asportato un solo nodulo o più di uno, se nel suo caso sarebbe stato sufficiente un intervento conservativo, anche se più ampio di quanto effettivamente eseguito, o se necessitava anche dell’asportazione del seno con conseguente ricostruzione. Una cosa è certa: è sbagliato e molto grave far passare il messaggio che un carcinoma si possa curare con terapie integrative e con la medicina alternativa”, conclude.