Monoclonali per prevenire il virus sinciziale nei neonati

(Adnkronos) – “Si stima che il virus respiratorio sinciziale causi ogni anno nel mondo circa 33 milioni di casi di infezione nei bambini nella fascia di età 0-5 anni, oltre 3 milioni di ospedalizzazioni e 120mila decessi. In Europa i dati che abbiamo ci dicono che ogni anno sono circa 20mila i ricoveri ospedalieri tra i bambini sotto i 5 anni di età a causa dell’Rsv”. Lo ha detto Elena Bozzola, pediatra infettivologa dell’ospedale Bambino Gesù Roma e membro della Società italiana di pediatria (Sip), a margine del 56esimo congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), che si chiude oggi a Roma.

“Nel nostro Paese il virus respiratorio sinciziale incalza: ogni anno si stima che quasi il 100% dei bambini entro i due anni di vita contraggano l’infezione da Rsv. E sempre ogni anno in Italia sono circa 80mila le visite ambulatoriali richieste e oltre 36mila le ospedalizzazioni dovute all’infezione”. Così Elena Pariani, professore associato di Igiene e Sanità pubblica all’Università degli Studi di Milano.

”L’Europa ha recentemente approvato uno di questi anticorpi monoclonali il primo che avremo a disposizione si chiama nirsevimab, un monoclonale che può essere somministrato a tutti i bambini con una dose e che li protegge per tutta la stagione del virus respiratorio sinciziale. Si somministra ad esempio ad ottobre e il bambino è protetto fino ad aprile”. Lo ha detto Chiara Azzari, professore ordinario di Pediatria presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. 

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