Omicron 4 e 5, “con nuove sottovarianti a rischio immunità di gregge”

(Adnkronos) – “La continua evoluzione di Omicron” in sottovarianti che il virus Sars-CoV-2 genera “per eludere specificatamente gli anticorpi indotti dall’infezione da BA.1”, detta Omicron 1, prima versione del mutante ormai dominante nel mondo sotto forma di Omicron 2 (BA.2), “pone grandi sfide all’immunità di gregge” contro Covid-19 “e suggerisce che richiami fatti con vaccini mirati su BA.1 potrebbero non essere l’ideale per ottenere una protezione a largo spettro”. A mettere in discussione l’utilità dei prodotti-scudo aggiornati per contrastare Omicron 1, in sperimentazione presso diverse aziende farmaceutiche, è uno studio cinese diffuso sulla piattaforma pre-print ‘bioRxiv’.  

Il lavoro – commenta su Twitter il cardiologo e scienziato americano Eric Topol, direttore e fondatore dello Scripps Research Translational Institute, docente di Medicina molecolare – offre “una prima valutazione della fuga immunitaria” di BA.2.12.1, sottovariante che sta complicando la lotta a Covid negli Usa, e delle Omicron 4 e 5 (BA.4 e BA.5) che in Sudafrica stanno alimentando i timori di una quinta ondata epidemica. “Rispetto a BA.2 – spiegano gli autori in un passaggio – BA.2.12.1, BA.4 e BA.5 mostrano una fuga immunitaria più forte dal plasma dei vaccinati con 3 dosi e, più sorprendentemente, dei convalescenti BA.1 vaccinati”. 

Sulla base delle evidenze ad oggi disponibili, Topol riassume le caratteristiche delle ultime ‘figlie’ di Omicron. Rispetto a BA.2 (già il 30% più trasmissibile di BA.1), BA.2.12.1 viene indicata come più contagiosa di un 25%, mentre BA.4 e BA.5 del 10% circa. Quanto alla capacità di ‘bucare’ l’immunità, se per BA.2 il potere di fuga immunitaria viene indicato con un segno +, per BA.2.12.1 e BA.4/5 è quantificato in 3 segni +, quindi 3 volte tanto. Ancora da valutare l’efficacia precisa di 2 o 3 dosi di vaccino contro il rischio di ricovero per BA.2.12.1 e BA.4/5, calcolato all’83% e al 50% rispettivamente per BA.2.  

(Adnkronos)