Variante Delta Covid, Galli: “Contagi limitati”

“Stanno identificando i casi” di variante Delta (indiana) e la loro limitata numerosità è tale da permetterlo, a questo punto, un tracciamento. Sempre che i nostri sistemi territoriali, a livello nazionale, riescano a funzionare in proposito. Cosa che mi auguro”. Ad affermarlo Massimo Galli, direttore del Dipartimento delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, rispondendo a Sky Tg24. 

Sul mix di vaccini “mi sento di essere francamente rassicurante sulla base dei dati che abbiamo, non sono moltissimi ma piuttosto robusti, nel dire che addirittura sembra che la vaccinazione eterologa, in termini di efficacia, nell’indurre anticorpi, sia migliore della classica impostazione, con due dosi dello stesso tipo di vaccino”. “Se dobbiamo essere onesti nel dire che i dati sono ancora abbastanza limitati, dobbiamo altrettanto dire che però non è un salto nel buio”, sottolinea. 

“Rimandare la seconda dose di chi ha risposta anticorpale” dopo la prima dose con AstraZeneca negli under 60 è la proposta di Galli che sottolinea: “Si tratta di una mia posizione un po’ eretica che viene dal fatto che AstraZeneca inizialmente era stato impostato come vaccino a una sola dose – spiega – e che ci sono dati piuttosto rassicuranti sull’efficacia della prima dose e sulla durata di questa efficacia”. 

“Se oltre a confidare che la prima dose ti sia stata favorevole, hai anche la prova di anticorpi che dimostrano che tu hai risposto, rimandare la dose successiva – dice ancora – non implica problemi particolari e ci permette, da questo punto di vista, di avere qualche mese che consenta una migliore definizione della problematica”. Secondo l’esperto, “l’unica questione è capire se e quali ulteriori verifiche e variazioni di strategia dovranno essere prese in considerazione”. E’ da capire poi se “avere gli anticorpi dimostrati, basti ad avere il bollino verde” e se questi pazienti “possano essere considerati come i completamente vaccinati. Bisognerebbe che questa condizione fosse compresa tra quelle che danno diritto a ottenere determinati pass”, aggiunge. 

Via subito l’obbligo di mascherine all’aperto o aspettare metà luglio? “Mi sembra stia diventando un altro tormentone di contenuto politico, per accaparrarsi qualche simpatia di qua e di là. Voglio dare un messaggio forte e chiaro ai più fragili, anche se immunizzati, e ai non vaccinati: finché la situazione non si stabilizza e non diventa tranquilla, tenete la mascherina in situazioni di affollamento. Non dico in spiaggia o al ristorante, ma in queste situazioni affollate, anche all’aperto, vale la pena. E’ un sacrificio minimo che aiuta a ridurre la circolazione del virus”.  

(Adnkronos)