MANTOVA – Tanti studenti a casa da scuola domani anche in provincia di Mantova per lo sciopero nazionale proclamato dalla Cgil per l’intera giornata dei lavoratori dei settori della conoscenza: scuola, università, ricerca e alta formazione artistica e musicale. Aderiscono Fisi e Cub Sur, da Cib Unicobas e Unicobas Scuola e Università. A Mantova non sono previsti presidi. Una delegazione della Flc Cgil Mantova partirà alla volta di Milano dove invece è prevista una manifestazione.
“Lo sciopero cade in una giornata . spiega il segretario generale della Flc Cgil Mantova Paolo Campione – in cui diverse scuole mantovane sono già chiuse per la giornata di Halloween (in base all’autonomia ogni scuola e Istituto comprensivo può decidere il calendario scolastico ndr). Vedremo in ogni caso quale sarà l’adesione a una protesta su tematiche che sono comunque molto sentite dal personale scolastico”.
“Nella scuola ci sono problemi enormi, uno dei maggiori è il precariato: un lavoratore su quattro fra ATA e docenti non ha un contratto stabile e questo arreca un danno alla didattica oltre che alle vite di lavoratrici e lavoratori”, dichiara la Flc Cgil che chiede innanzitutto il rinnovo del CCNL 2022-24 con risorse adeguate a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024: lo stanziamento previsto dal governo è del 5,78% a fronte dell’inflazione IPCA che si attesta al 17,3%. Sempre riguardo al contratto nazionale, la Flc Cgil si batte “contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca”.
“La legge di bilancio presentata in Parlamento nei giorni scorsi di fatto non prevede risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali 2022-2024. – afferma all’Adnkronos Gianna Fracassi, segretaria generale di Flc Cgil – Ne deriva che per il personale dei settori del comparto ‘Istruzione e ricerca’ i finanziamenti disponibili restano quelli già previsti che consentano di coprire appena 1/3 dell’inflazione del triennio (cioè aumenti del 5,78% a fronte del 18% circa di inflazione). Viene imposto un taglio lineare del 25% del turn over a tutte le amministrazioni pubbliche. Questo riguarderà in particolare l’Università, la ricerca e l’Alta formazione artistica e musicale con buona pace dei migliaia di precari che rischiano di non vedere prospettive di stabilizzazione”.
Fracassi continua evidenziando che “per la scuola invece si procede con un taglio secco: ciò comporta una riduzione drastica della dotazione organica: 5.660 di docenti dell’organico dell’autonomia e 2.174 unità di personale Ata, una riduzione che andrà a peggiorare le già gravi condizioni in cui si svolgono le attività scuola. Tra l’altro in un contesto dove solo nel comparto scuola vi sono oltre 250.000 precari. Inoltre, è previsto un intervento sulla card docenti che viene estesa anche al personale supplente annuale con nomina al 31 agosto, escludendo gli oltre 140 mila docenti precari con nomina al 30 giugno. Ma il beneficio, oggi pari a 500 euro annui, potrà essere ridotto annualmente sulla base del numero dei docenti e delle risorse”.
La segretaria fa riferimento anche al fondo da 122 milioni “destinato genericamente e fumosamente alla ‘valorizzazione del sistema scolastico’ e nella piena disponibilità del Ministro: non si comprende perché tale cifra non sia stata collocata nel Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, ampiamente tagliato in questi anni, per compensare il lavoro aggiuntivo del personale docente e per sanare l’incomprensibile esclusione del personale Ata”.
Assente la Cisl Scuola, la posizione della Uil
Non condivide l’astenzione dal lavoro la Cisl Scuola. “Non aderiamo allo sciopero perché gli scioperi si decidono insieme con una piattaforma comune, Flc ha preferito indire lo sciopero ancor prima che si approvasse la Legge di Bilancio e gli scioperi vanno preparati con una fase di discussione dentro la categoria – spiega Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola – In queste settimane Cisl Scuola sarà impegnata in assemblee in tutte le scuole per discutere dei punti della Legge di Bilancio che vanno corretti a cominciare dall’improponibile intervento sul taglio degli organici del personale a cui va posto immediato rimedio cassando l’articolo 110, comma 7 della legge di Bilancio. Ci sono degli interventi positivi che vanno sostenuti come le maggiori risorse per il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMoF) e gli investimenti per il rinnovo del contratto 25/27. Noi come sempre, cosi come la categoria ci chiede, non usiamo lo sciopero come arma preventiva ma come rimedio estremo dopo che sono fallite tutte le trattative”.
Analisi e valutazione sono invece le parole chiave di Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua. “Dopo un’attenta analisi del testo della manovra economica valuteremo le eventuali azioni conseguenti che verranno rese note mercoledì 30 ottobre alle 11, presso la sede nazionale della Uil, dove i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, terranno una conferenza per esprimere, in modo dettagliato, un giudizio sulla manovra economica e per indicare le iniziative di mobilitazione da mettere in campo che, come categoria, seguiremo”.