Facilitatori delle comunità educanti: parte il lavoro di rete destinato a bambini e adolescenti

MANTOVA – Concluso con soddisfazione il percorso formativo che ha coinvolto 15 operatori sociali e facente parte del progetto “I migliori anni della loro vita”, cofinanziato dall’impresa sociale “Con i Bambini” e promosso da 42 realtà del territorio virgiliano tra cui la fondazione Comunità Mantovana. “Collaborare insieme è fondamentale per il futuro della nostra comunità”, commentano i partecipanti.

Nuovi traguardi all’insegna della sinergia e del lavoro di rete per il progetto “I migliori anni della loro vita che ha raggiunto un’importante tappa, ossia la conclusione del percorso formativo per “Facilitatore di Comunità Educanti” (FaCE). La figura in questione ha il prezioso compito di potenziare i processi di collaborazione sui territori e sviluppare così politiche attive e interventi educativi rivolti a bambini, bambine, adolescenti e giovani.

Valorizzare e promuovere le comunità educanti formando coloro che hanno un ruolo e una responsabilità su questo fronte è infatti uno degli obiettivi cardine del progetto “I migliori anni della loro vita”, finanziato dal bando “Comunità educanti” e dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. I partner del progetto, di carattere provinciale, sono in tutto 42 e coinvolgono cooperative, scuole, enti pubblici, associazioni, realtà del terzo settore, dell’ambito sanitario e del mondo produttivo. Capofila è la Fondazione Comunità Mantovana, nella cabina di regia sono coinvolti le cooperative Alce Nero, Arché, Ippogrifo e Simpatria.

Il corso FaCE è durato 64 ore e ha coinvolto 15 partecipanti, di cui in prevalenza educatrici e assistenti sociali, in 6 laboratori di carattere formativo esperienziale e tutti finalizzati ad accrescere le competenze metodologiche e psicosociali utili a svolgere il ruolo di facilitatori all’interno di tavoli di coordinamento e nelle comunità territoriali. I laboratori hanno affrontato diversi aspetti tra cui le tecniche di facilitazione per promuovere le relazioni e il lavoro di gruppo, aspetti fondamentali per attivare interventi educativi concreti.

“Uno dei traguardi più importanti ottenuti è la sinergia, fatta di relazionalità e coesione, che si è creata tra i partecipanti di FaCE – evidenzia Cristina Bertazzoni, docente all’università di Verona, consulente del progetto e formatrice del percorso – Alla conclusione di questo iter loro stessi sono diventati una comunità decidendo spontaneamente di lavorare insieme e di sperimentarsi nei loro contesti per promuovere la creazione di nuove reti”.

Il percorso, che ha previsto anche un momento conviviale, si nutrirà presto di nuove tappe attraverso incontri di confronto e di supervisione dedicati alle esperienze intraprese. A questo proposito Cristina Bertazzoni afferma: “Collaborare e fare rete tra facilitatori di comunità è oggi più che mai fondamentale per prevenire la frammentazione, spesso diffusa, degli interventi nei confronti di bambini e adolescenti e incidere così realmente nei territori rispetto ai bisogni esistenti”.

“Sono rimasta molto entusiasta di questo percorso, sicuramente intenso e impegnativo, perché mi ha permesso di acquisire competenze utili sia a livello personale e professionale sia per creare connessioni sul territorio in cui opero – mette in luce Matilde Bonatti, assistente sociale del consultorio familiare di Lunetta ASST Mantova – A fare la differenza è stata la metodologia partecipativa dei laboratori, perché il saper lavorare in gruppo e curare le relazioni è il futuro, anche per la comunità stessa. Io e gli altri partecipanti abbiamo infatti già iniziato a collaborare insieme confrontandoci su diversi aspetti e questo è molto arricchente”.

“Come fondazione siamo molto fieri di sostenere questo progetto – sottolinea il presidente della Fondazione Comunità Mantovana Carlo Zanetti – Crediamo infatti che la formazione sia fondamentale per creare delle vere comunità educanti che necessitano sempre più, insieme alla buona volontà, di reali competenze, senza improvvisazioni.”

Il progetto e i suoi esiti sinora raggiunti saranno presentati a maggio in occasione di un evento aperto al pubblico dove protagonista sarà il tema della comunità educante e delle esperienze attive sul territorio mantovano.