‘Odio il Natale’, il 7 dicembre su Netflix la prima serie natalizia made in Italy

Arriva il 7 dicembre con il volto di Pilar Fogliati e con la produzione di Lux Vide la prima serie natalizia tutta italiana ad approdare su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, con un’ambientazione nella laguna veneta che ne aiuterà il percorso internazionale. Si tratta di ‘Odio il Natale’, una commedia romantica in 6 episodi, che vede l’attrice (già nel cast di tanti successi televisivi, da ‘Un passo dal cielo’ a ‘Cuori’) alle prese con la ricerca dell’amore per il momento più critico dell’anno, quello dei giorni che precedono la cena di Natale con la famiglia.

Pilar Fogliati è la protagonista Gianna che, appunto, odia il Natale. “Perché – spiega l’attrice – il periodo delle feste è inevitabilmente quello in cui traccia un bilancio e incontra la famiglia, impaziente di sapere se ci sono novità nelle sua vita, soprattutto sentimentale. Anche io che a fine dicembre compirò 30 anni e che ho un fidanzato, so già che a Natale mi verrà chiesto: perché non ti sposi?”, sorride. Gianna realizza così che le sue tre amiche e un lavoro da infermiera che le piace non basteranno per difendersi dalle domande dei parenti e decide che alla cena della vigilia arriverà accompagnata. Ha 24 giorni per capire chi sarà con lei: 24 giorni, “perché era carino associarlo al calendario dell’Avvento”, che Gianna trascorrerà su e giù per i ponti di Chioggia e le calli di Venezia, tra appuntamenti al buio, sbagli colossali, notti di sesso e pianti con le amiche. 24 giorni per arrivare alla conclusione che non è il Natale a giudicarla, ma è lei stessa. E che l’amore è a portata di mano, basta saperlo vedere e accettare la vita per quel percorso imperfetto e pieno di imprevisti che è.

Nel cast, ad affiancare Pilar Fogliati, ci sono: Beatrice Arnera (Titti) e Cecilia Bertozzi (Caterina), che interpretano le sue migliori amiche, e Fiorenza Pieri (Margherita), che interpreta la sorella. Massimo Rigo e Sabrina Paravicini sono Pietro e Marta, i genitori di Gianna, mentre Marzia Ubaldi interpreta Matilde, l’anziana paziente dell’ospedale con cui la protagonista si confida.

Alla regia della serie i Cric (Davide Mardegan e Clemente De Muro che ammettono “è stata una sfida ma è diventata una sfida facilissima perché abbiamo lavorato con grandissimi professionisti”), mentre la sceneggiatura è firmata da Elena Bucaccio (“Natale è una lente d’ingrandimento, è un acceleratore di particelle per le storie”, dice), Viola Rispoli e Silvia Leuzzi. La serie è prodotta da Matilde e Luca Bernabei per Lux Vide, Società del Gruppo Fremantle, ed è un adattamento della serie Netflix norvegese ‘Natale con uno sconosciuto’ di Per-Olav Sørensen.

“Avevamo due sogni nella vita: fare una serie con Netflix e fare una serie di Natale. Queste due cose sono accadute insieme in questa serie ed è molto bello”, dice Luca Bernabei, produttore e amministratore delegato di Lux Vide. “Odio il Natale non è una romantic comedy, è qualcosa di più. È una love comedy. Love comedy – spiega – nel senso che parla di Amore. Amore familiare, amore fraterno, amore per il proprio lavoro. Ambientata in un luogo magico, in un’Italia che è contemporaneamente poco raccontata ma molto iconica, l’Italia che si specchia sulla laguna tra Chioggia e Venezia. Luogo fisico, ma anche dell’anima. I canali, i ponti, le case sospese sull’acqua, come sono ancora sospese le vite delle nostre protagoniste, giovani donne pronte a spiccare il volo. Questa è una serie di risate, di pianti, di donne, di famiglie, di sbagli grossi come una casa, di scarpe e di speranza. Di vino. Infatti, a Chioggia, che è la città della nostra serie, il Natale è fatto di bar dove si bevono caffè ma anche ombre di vino. È fatto di cicchetti, piatti piccoli da mangiare in piedi, mentre si chiacchiera. È fatto di grandi pranzi di famiglia dove tutti parlano uno sull’altro. Di botteghe piene di cibo, di biciclette, di musica, di tutto quello che rende l’Italia ‘il posto dove vogliamo stare'”.

Con questa serie, sottolinea ancora Bernabei, Lux Vide “continua il percorso di valorizzazione dei piccoli e grandi tesori del territorio italiano che a volte noi Italiani non conosciamo ma che il mondo ama e ci invidia! Chioggia è la cornice ideale per una storia che parla di relazioni, e sono le relazioni a dare qualità alla nostra vita. È importante rifletterci sempre, magari con un sorriso”.

In effetti le location sono davvero uno dei protagonisti principali della serie, che probabilmente aiuterà anche la serie a farsi strada sugli schermi del pubblico di tutto il mondo. A fare da sfondo alle vicende della protagonista Gianna è infatti Chioggia, la cittadina sull’acqua tanto affascinante e unica quanto la ‘sorella maggiore’ Venezia, ma più adatta all’atmosfera intima e familiare della serie. Un posto ideale, insomma, per ambientare una commedia degli equivoci in cui è normale incontrare per caso le proprie amiche per strada, imbattersi nei propri familiari o incappare in qualche vecchia fiamma con cui non si vorrebbe avere nulla a che fare. “L’ambientazione è stata pensata inzialmente più per redere omaggio a quel territorio tra gli italiani ma sarebbe ingenuo non pensare che la bellezza di Chioggia e Venezia non possa aiutare la serie ad essere apprezzata anche in altri territori”, Luisa Cotta Ramosino, director serie original Netflix.

Non a caso, le location sono alcuni dei posti più suggestivi di Chioggia. Così, Fondamenta Canal Vena, con il suo sottoportico, è la via che i personaggi principali percorrono abitualmente, dove si trovano sia la gastronomia del padre di Gianna, sia il mercato del pesce, sia la caffetteria di Caterina dove Gianna e le sue amiche si incontrano per chiacchierare e brindare. Mentre sullo sfondo si scorgono il Campanile di San Giacomo e la Chiesa della Santissima Trinità. Due palazzi storici di Chioggia hanno ospitato i set della serie: Palazzo Ravagnan Brusomini Naccari delle Figure, dove la protagonista festeggia con i colleghi il Natale, e Palazzo Grassi Naccari, dove è situato l’ospedale fittizio in cui lavora la protagonista. Un altro punto di riferimento fondamentale è il Ponte di Vigo, dove la statua del Bambin Gesù cade tragicomicamente nel canale. Non manca la location ‘fuori porta’: è il Castello San Salvatore (Susegana, in provincia di Treviso), dove Carlo, uno degli spasimanti di Gianna, invita la protagonista a cena per fare colpo su di lei.

(Adnkronos)