L’Anpi condanna l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e si schiera contro l’invio di armi. “Poche ore dopo l’invasione dell’Ucraina abbiamo fatto una nota in cui si dice che l’Anpi ‘condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della federazione russa. E’ un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, e fa precipitare l’Italia sull’orlo di un conflitto globale’. Su questa linea ci siamo mossi nei giorni a seguire e ne abbiamo parlato al congresso, mantenendo questa linea di condotta”, ha detto Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, intervenendo a un dibattito online organizzato dall’Associazione ‘Memoria e futuro’. “Sorrido e sono sgomento a leggere una serie di accuse e di critiche che sono pura invenzione e attribuiscono all’Anpi posizioni non sue”, ha chiarito, riferendosi alle polemiche di sui l’Associazione è stata oggetto.
“E’ giusto sostenere che non si può essere equidistanti, perché c’è un aggredito e un aggressore, è giusto sostenere in ogni modo la popolazione ucraina e sono giuste le sanzioni alla Russia con l’accortezza di non proporne di troppo producenti per l’Unione europea e per il nostro paese” ha sottolineato Pagliarulo.
“La responsabilità giuridica della mattanza alla quale stiamo assistendo sarà appurata in futuro, sarebbe auspicabile, ma c’è una responsabilità morale indubitabile – ha avvertito il presidente Anpi – e senza l’aggressione tutto questo non sarebbe accaduto”.
“Noi ci siamo dichiarati contro l’invio delle armi perché riteniamo che occorra operare in ogni modo per depotenziare questa terribile guerra” e scongiurare “il pericolo di un’estensione del teatro di guerra”, ha proseguito.
“Va considerato che rispetto al ‘900 c’è una grande novità della guerra che viene rimossa o banalizzata nel dibattito pubblico, ed è il nucleare – ha sottolineato – Siamo passati dal periodo lungo della guerra fredda quando si parlava di una situazione ‘equilibrio del terrore’, in una situazione nuova che potrebbe essere quella di un terrore senza equilibrio. Vorremmo evitare di trovarci in questa situazione”.
L’Anpi, “si è dichiarata non favorevole all’aumento del budget per le armi al 2% ancorché depotenziato per la gradualità che si è decisa. Tra tutti i motivi c’è quello che siamo nel pieno di un riarmo generalizzato, e segnalo che il riarmo nel 900 ha preceduto la prima e la seconda guerra mondiale. Vorremmo impegnarci per evitare la terza – ha concluso Pagliarulo – e impegnarci per la prima pace mondiale”.