Processionaria: i pericoli. Dove incontrarla, come riconoscerla e come evitarla

Il periodo di maggior rischio di contatto con le processionarie va da inizio marzo (momento in cui le larve abbandonano i nidi) fino alla fine di aprile. I luoghi più a rischio sono prati, parchi e zone boschive. La processionaria non va sottovalutata, perchè i suoi effetti possono essere dannosi per la salute umana e per quella dei nostri amici a 4 zampe.

Solitamente si trovano sui pini marittimi, ma purtroppo si stanno diffondendo su altri tipi di alberi, per cui, bisogna prestare particolare attenzione.

Ciclo vitale
In estate, verso sera, gli esemplari adulti emergono dal suolo e sfarfallano. Dopo qualche giorno e l’accoppiamento, le femmine cercano luoghi adatti alla deposizione delle uova, mentre i maschi muoiono. Ciascun esemplare femmina può deporre fino a 300 uova, che vengono disposte lungo gli aghi di pino. Trascorse circa 4 settimane, le uova si schiudono e danno origine alle fameliche larve, volgarmente chiamate “bruchi”, che cominciano a nutrirsi degli aghi di pino e si muovono in gruppo, alla ricerca di nutrimento.

In autunno, quando le temperature diventano progressivamente più rigide, le processionarie formano un nido sericeo, nel quale affronteranno l’inverno.

L’attività riprende in primavera, quando abbandonano la pianta ospite e in fila indiana (per questo il nome di “processionaria” perchè camminano come una processione)  si dirigono in processione verso un luogo adatto in cui interrarsi, a circa 15 cm di profondità, dove, una volta raggiunta la maturità, si trasformano in farfalle ed emergono dal suolo nella stagione estiva.

Danni e allergie
Le larve e i loro peli urticanti sono la causa dei danni e delle allergie provocate dalle processionarie.

I peli, infatti, che si disperdono molto facilmente e possono provocare reazioni epidermiche e allergiche, come irritazioni cutanee, asma e congiuntiviti sia agli umani che agli animali domestici. Cani e gatti sono particolarmente esposti al pericolo della processionaria, perchè incuriositi da questi “simpatici” e pelosi bruchi, li annusano, ma se disgraziatamente ne sfiorano i peli urticanti con la lingua cominciano immediatamente ad avere una imponente salivazione, presentano una grave infiammazione a bocca, esofago e stomaco e iniziano a manifestare un forte disagio ed a volte a vomitare.

La lingua potrebbe arrossarsi e gonfiarsi rischiando di soffocare l’animale, se il bruco è stato presto completamente in bocca, si vedono ustioni con danni tali da portare alla necrosi che devono essere trattate chirurgicamente.

Bisogna quindi prestare particolare, soprattutto in primavera: il contatto con l’apparato digerente o respiratorio dell’animale potrebbe essere addirittura fatale.

I sintomi potrebbero variare in base all’esposizione

eccessiva salivazione da parte dell’animale
vomito o diarrea
aumento della temperatura corporea.

Cosa fare

Se possibile bisognerebbe sciacquare immediatamente e abbondantemente, con acqua corrente fredda e recarsi al piu’ presto dal veterinario. Importante non toccare la lingua o la zona venuta a contatto con la processionaria senza una protezione adeguata (guanti) e rivolgersi immediatamente al proprio veterinario.

Come proteggersi dalle processionarie
Essendo la processionaria infestante, nel caso in cui in un parco si trovi un nido è necessario segnarlo al proprio comune che provvederà alla rimozione. Nel malaugurato caso in cui un nostro animale domestico sia entrato in contatto con la processionaria, è bene rivolgersi immediatamente al veterinario.