MANTOVA – La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10, presenterà la mostra dell’artista varesino Luciano Bonetti intitolata “Finestra sul tempo”, dal 9 al 21 novembre 2019. L’inaugurazione si terrà Sabato 9 novembre alle ore 17.30, alla presenza dell’Artista.
Luciano Bonetti: FINESTRA SUL TEMPO
Maurice Merleau-Ponty scriveva che “L’artista è colui che fissa e rende accessibile ai più umani tra gli uomini lo spettacolo di cui fanno parte senza vederlo”. (*) Ho scelto di intitolare le mie opere “Finestra sul Tempo”, proprio per raccontare il percorso che ho intravisto nelle pieghe dei colori che si incontrano nella vita di ogni giorno. Lo studio sui Figuranti, sull’essere umano, più o meno protagonista della contemporaneità, mi fa riflettere sull’importanza del tempo.Quando le figure scorrono velocemente davanti a noi, come in un film impazzito, alla fine vediamo solo colore e questo ho voluto rappresentare. La vorticosità del tempo che assorbe i figuranti (noi, gli uomini e le donne del nostro tempo) e li trasforma in colori.A loro volta i colori vengono catturati e ricondotti sulla tela e ridiventano reali, lasciando intravedere paesi e luoghi o fors’anche persone che risultano visibili solo agli occhi di chi guarda.Con questo nuovo sguardo ho ripensato a luoghi, a situazioni, a persone e ho ridotto, o cercato di ridurre, la sensazione a puro colore.
Per questo ho anche fatto una drastica scelta sui materiali: per documentare l’essenza ho scelto le lastre di alluminio, lucide perfette e riflettenti, come uno specchio che potesse rimandare solo l’essenza della visione.E anche gli smalti, brillanti, morbidi e decisi mi hanno dato uno strumento perfetto per agire. Voglio pensare che queste opere possano parlare direttamente all’anima dello spettatore. Portando davvero in superficie il ricordo che è già annidato nella mente e nel cuore.
Luciano Bonetti nasce a Varese nel 1946 ed è lì che si svolge buona parte della sua vita. Nel bar dei suoi genitori conosce molte persone, tra cui vari artisti locali da cui respira la passione per l’arte e che lo accompagnano nei primi passi della sua formazione.
Da subito nei suoi quadri si concentra sui volti che per lui ben rappresentano idee e pensieri che agitano la società. I suoi “figuranti” prendono forma facendosi permeare dalle notizie e attraverso le stesse notizie rientrano nel mondo.
Per questo motivo usa spesso preparare le tele con carta di giornale e utilizza il collage o materiali di recupero.
Rilke diceva che “ci sono molte persone nel mondo ma tuttavia ci sono molti più volti, perché ognuno ne ha diversi”.
All’artista piace pensare che il suo vero volto sia ancora da scoprire e sia celato fra i volti che prendono forma dentro i suoi dipinti.