Potrebbero essere addirittura 20.000 le persone morte a causa della tempesta Daniel che ha colpito la costa settentrionale della Libia sabato notte. Lo scrive il Guardian, che cita la stima di 20.000 morti giunta dal direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Maziq. Le agenzie umanitarie, come la Mezzaluna Rossa libica, avevano parlato di diecimila persone disperse. I cadaveri ricoprono ancora le strade e l’acqua potabile scarseggia. Intere famiglie sono state spazzate via dalla tempesta e, data la lontananza di alcuni villaggi, ci vorrà del tempo prima che il bilancio delle vittime venga confermato.
La portata della devastazione appare dunque peggiore di quanto inizialmente previsto. Il “mare scarica costantemente decine di corpi”, ha detto Hichem Abu Chkiouat, ministro dell’Aviazione civile nell’amministrazione che governa la Libia orientale, aggiungendo che la ricostruzione costerà miliardi di dollari. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Libia ha dichiarato che almeno 30.000 persone sono sfollate a Derna, la città più colpita dalla tempesta Daniel. L’Oim ha aggiunto che si sa che 6.085 sono gli sfollati in altre aree colpite dalla tempesta, tra cui Bengasi, dove il numero di morti ancora non è stato verificato.
L’Unione Europea ha annunciato oggi – a seguito della richiesta avanzata da Tripoli – l’invio di aiuti di emergenza e di generi alimentari in Libia. Sono tremila le persone che finora sono state seppellite.
“Stiamo incanalando gli aiuti attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue, per fornire assistenza nelle operazioni di emergenza sul campo”, ha annunciato il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarcic, che ha confermato l’offerta di Germania, Finlandia e Romania. Nello specifico, questi Stati membri forniranno alloggi, generatori elettrici, cibo e altri materiali necessari per aiutare le persone colpite dal passaggio della tempesta Daniel.
Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in risposta all’emergenza alluvioni in Libia, ha dato istruzioni di rispondere alle richieste di sostegno provenienti dal Paese, in costante raccordo con l’ambasciata d’Italia a Tripoli e le autorità italiane competenti. “L’Italia è vicina al popolo libico nell’affrontare le conseguenze del ciclone che ha provocato numerosissime vittime e danni su vasta scala. È già arrivata ieri pomeriggio a Derna una squadra di esperti del Dipartimento Protezione Civile Italiana, dei Vigili del Fuoco, del Ministero della Difesa e del Ministero Affari Esteri. Nel pomeriggio di oggi è atteso l’arrivo di due aerei da trasporto C-130 J che forniranno aiuti materiali con squadre specializzate nella assistenza acquatica. Nelle prossime ore è previsto l’arrivo di ulteriori aiuti italiani, se necessario. Vogliamo contribuire fattivamente al pronto ristabilimento di un paese partner e amico”, ha detto Tajani.
Tra gli aiuti in arrivo vi sono elicotteri per attività di ricerca e soccorso, mezzi movimento terra, 100 tende da campo, 1000 brandine con sacco a pelo, squadre specializzate in vari settori.
Il ministero degli Esteri è inoltre in contatto con le autorità locali, tramite l’ambasciata a Tripoli e il consolato generale a Bengasi, e con i principali partner umanitari presenti sul terreno, per definire interventi di emergenza umanitaria.