MANTOVA – “I consumatori comprino salumi Dop a partire dai prosciutti di Parma e San Daniele e i trasformatori acquistino solo carne italiana. Oggi più che mai è necessario salvare la suinicoltura italiana, che per la crisi innestata dal Coronavirus incontra difficoltà in ogni anello della filiera”. Così Thomas Ronconi, allevatore di Marmirolo iscritto a Coldiretti Mantova e presidente di Anas (Associazione nazionale allevatori di suini).
“I macelli stanno lavorando circa il 20%-25% in meno di maiali, con difficoltà di manodopera e di logistica – dichiara Claudio Veronesi, suinicoltore di Sustinente legato a Coldiretti Mantova e commissario in Cun suini grassi da macello -. Il mercato è pesante, anche se i consumi non hanno subito complessivamente dei contraccolpi”.
E’ proprio il prosciutto anche nelle grandi Dop di Parma e San Daniele che trascina in basso i prezzi.
“Per risollevare il mercato, sceso giovedì scorso a 1,452 euro al chilogrammo per i suini grassi da macello – commenta Ronconi – oggi dovremmo eliminare d’un colpo almeno due milioni di cosce. Impossibile, naturalmente”.
L’impatto maggiore è dovuto alla chiusura di hotel, ristoranti, catering, che giocavano un ruolo significativo nella vendita dei prosciutti di Parma e San Daniele.
Il decreto Cura Italia – ricorda Coldiretti Mantova – prevede che nel pacchetto di fondi (50 milioni di euro) destinati per l’acquisto di prodotti per gli indigenti ben 9 milioni di euro siano finalizzati ai prosciutti crudi Dop e 4 milioni ai salumi Dop e Igp.
“Bisognerebbe attivare politiche di stoccaggio della carne e delle cosce fresche – presegue Ronconi – sostenendo allo stesso tempo piani per l’export delle grandi Dop, per dare respiro al mercato e ridisegnare una programmazione della filiera che abbia un orizzonte temporale più vasto”.
Nel frattempo, l’appello ai consumatori di scegliere carne, salumeria e italiana e prosciutti Dop. E ai trasformatori di privilegiare il 100% italiano nelle loro forniture.