GONZAGA – Uno sguardo poetico e contemplativo sul tempo, sulle misure e sulla materia. Il Comune di Gonzaga, insieme al Comune di Moglia, omaggia la lunga e prolifica carriera di Ferdinando Capisani con la mostra “Ciclicamente”, allestita presso il Padiglione “0” della Fiera Millenaria. L’inaugurazione, prevista per sabato 31 maggio alle ore 18, vedrà la presenza di autorità locali e regionali, dando il via a un’esposizione che resterà aperta fino al 29 giugno, con ingresso libero tutti i giorni dalle 16 alle 19.
L’esposizione propone un’ampia selezione di opere e cicli pittorici dedicati al tema della dimensione temporale, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi nell’universo creativo di Ferdinando Capisani, artista mantovano di profonda sensibilità e riconosciuto talento.
Attraverso un linguaggio stilistico inconfondibile, Capisani fonde la concretezza della materia con una visione poetica e contemplativa del mondo naturale. La mostra rappresenta quindi un dialogo continuo tra passato e presente, esplorando con intensità e sperimentazione il trascorrere del tempo e la profonda connessione con la natura.
Il percorso espositivo mette in luce la capacità dell’artista di reinterpretare il tempo attraverso la propria ricerca stilistica, esplorando forme, colori e tecniche con un’impronta sempre originale. Un viaggio nella sua produzione, che testimonia decenni di lavoro e sperimentazione artistica.
Per approfondire l’opera di Capisani, è stato pubblicato un catalogo-libro, realizzato grazie al contributo del Circolo Filatelico, Numismatico ed Hobbistico di Gonzaga, contenente le opere presenti in mostra e una selezione di testi tratti dalla bibliografia dell’artista.
“Le ragioni che mi hanno spinto a riunire in un’unica mostra opere della stessa tematica, realizzate in periodi diversi della mia carriera, non sono diverse da quelle della vita: continuare, non scomparire – ha spiegato Capisani – Compito immane, forse inutile, forse ineludibile: rendere per immagine ciò che è stato emozione, sensazione, transazione implicita di impercettibili mutazioni non solo dell’anima”.
Capisani riflette sul valore del tempo come maestro naturale, un lascito culturale che si manifesta nelle frequentazioni artistiche, negli attimi e negli anni che hanno definito il suo percorso. Un’interpretazione che, nelle sue parole, potrebbe sembrare un equivoco, ma che trova forma nelle opere esposte