Palazzi: “Le restrizioni su coronavirus sono necessarie, ma non siamo nella zona rossa”

Palazzi: “Le restrizioni su coronavirus sono necessarie, ma non siamo nella zona rossa”

MANTOVA – “Le misure restrittive sono più forti e se le rispettiamo potranno essere efficaci per fermare il contagio di coronavirus”. E’ questo il giudizio che ha espresso il sindaco di Mantova Mattia Palazzi alla conferenza stampa  tenutasi oggi pomeriggio in Comune, poche ore dopo il decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmato nella notte. Decreto che impone fino al 3 aprile le restrizioni al movimento delle persone per frenare l’emergenza Coronavirus, in Lombardia e in alcune province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.
Nel contempo, Palazzi ha anche ribadito che non sono previste le misure rigide della zona rossa che erano in vigore a Codogno e nei Comuni vicini, dove non si poteva uscire di casa. “Faccio appello ai cittadini di uscire solo per necessità, per lavoro o per motivi di salute – ha aggiunto -. Nel decreto però non c’è il divieto assoluto di uscire e soprattutto tutti possono ritornare nella propria abitazione. L’invito è di evitare i contatti che non siano strettamente necessari, ma si può raggiungere il posto di lavoro nel Comune di residenza o fuori”.
Poi sono state ricordate le altre limitazioni: confermata la chiusura delle scuole, delle Università, delle palestre e dei musei fino al 3 aprile.
“E’ atteso un nuovo decreto che favorirà i congedi parentali – ha annunciato il primo cittadino – per aiutare le famiglie che hanno i bambini a casa da scuola. E’ sconsigliabile affidarli ai nonni in quanto categoria a rischio”.
Le attività commerciali dovranno rispettare la distanza di un metro per i clienti e la consumazione obbligatoriamente al tavolo. I bar e i ristoranti potranno rimanere aperti dalle 6 alle 18. Se queste norme non saranno rispettate è previsto il ritiro della licenza. “E’ ancora da chiarire – ha detto Palazzi – se dopo le 18 si possono erogare i cibi da asporto a domicilio”. Su questo aspetto si attende la risposta al quesito rivolto al Governo.
Nei giorni festivi e prefestivi saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, oltre agli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali. Non è ancora chiaro se in questi giorni possono aprire le attività commerciali alimentari. Anche sui mercati settimanali, se sono ammessi oppure no, si attende il pronunciamento di Palazzo Chigi.
“Nel decreto si raccomanda di evitare assembramenti di persone nei negozi, nei mercati e nelle fiere – ha sottolineato Palazzi -, a mio avviso andrebbero evitati”. Anche questo è un altro punto da chiarire.
Sono sospesi gli eventi pubblici, gli incontri sportivi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento delle competizioni, delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse.
Sono sospesi tutti gli spettacoli, dai cinema ai musei alle attività sportive. Il divieto scatta per i pub e le discoteche, le sale bingo, le sale giochi. No alle cerimonie religiose, anche se le chiese possono rimanere aperte.
E’ in arrivo, ha annunciato ancora Palazzi, il decreto economico che dovrebbe decidere le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie, sulla fiscalità e soprattutto per i Comuni che con il fenomeno epidemiologico avranno pesanti conseguenze nei bilanci.
“Tra stanotte e questa mattina – ha concluso il sindaco – ho ricevuto 700 messaggi. Su tanti punti dobbiamo ancora fare chiarezza, ma lo faremo via via che arriveranno le circolari interpretative per dirimere i dubbi”.