A caccia di selvaggina protetta con richiami acustici vietati: denunciati 4 cacciatori e volatili sequestrati

L'operazione è del Gruppo Carabinieri Forestale di Mantova
L'operazione è del Gruppo Carabinieri Forestale di Mantova

VOLTA/CAVRIANA – A caccia di volatili selvatici protetti con  richiami acustici a funzionamento elettromagnetico nelle aree dei Comuni di Volta e Cavriana: denunciati quattro cacciatori bresciani.  Nella giornata di martedì 15 ottobre il gruppo carabinieri Forestale di Mantova a  seguito di appostamenti eseguiti sui numerosi capanni di caccia  hanno scoperto l’abbattimento, da parte di  cacciatori provenienti dalla provincia di Brescia, di numerosi volatili selvatici mediante l’utilizzo di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, assolutamente vietati dalla normativa vigente. Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che tra i capi abbattuti dai quattro indagati vi erano anche esemplari di Frosone e di Picchio Rosso Maggiore, considerati particolarmente protetti ai sensi della legge n.157/1992 (cd legge sulla caccia) e quindi di particolare importanza: il Frosone, infatti,  è inserito nell’elenco delle specie tutelate ai sensi dell’Allegato II della Convenzione di Berna.

SEQUESTRO
I militari della  Forestale hanno  quindi provveduto al sequestro  di 5 fucili da caccia, di 2 richiami acustici, dei due esemplari di Picchio Rosso Maggiore e di Frosone già abbattuti, nonchè di un Frosone vivo utilizzato come richiamo. Insieme alla fauna protetta, nei carnieri dei quattro uomini,  sono stati rinvenuti oltre 40 esemplari di volatili cacciabili (in gran parte tordi bottacci), sottoposti a sequestro in quanto uccisi mediante mezzi non consentiti.

IL REATO
I quattro cacciatori, di età compresa tra i 60 e i 75 anni, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mantova e sono state ritirate in via cautelativa anche le munizioni in loro possesso al momento dei controlli. La fauna abbattuta e il richiamo vivo sequestrati sono stati consegnati al Centro di Recupero per Animali Selvatici “ Il Pettirosso” di Modena.

L’ intervento dei Carabinieri Forestali, fatto in collaborazione con Carabinieri Forestali della Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali (SOARDA) –  nucleo operativo specializzato incardinato nel Comando delle Unità Forestali dell’ Arma dei Carabinieri, con sede a Roma –  si colloca in un ampio Piano di contrasto ai reati ai danni della fauna selvatica, in modo particolare durante il periodo migratorio, che vede la sinergia fra Carabinieri Forestali e la componente Territoriale dell’ Arma attraverso le molte Stazioni ubicate sul territorio, il Servizio di vigilanza Ittico Venatoria della Provincia di Mantova ed il Servizio faunistico della Regione (UTR di Mantova).

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