A Cerese i giardini vicino alla parrocchiale intitolati a don Nando Tavaglini, amato parroco per ben 47 anni

A Cerese i giardini vicino alla parrocchiale intitolati a don Nando Tavaglini, amato parroco per ben 47 anni

CERESE (BORGO VIRGILIO) A Cerese era un’istituzione, una di quelle persone che rappresentavano un punto di riferimento prezioso ma anche la memoria storica di un paese che quando arrivò come sacerdote nel 1955, era un piccolo borgo e quando terminò il suo ministero nel 2002, era diventato uno dei centri più importanti, anche per dimensioni, dell’hinterand mantovano.
E’ in brevissima sintesi la storia di don Ferdinando Tavaglini, per tutti don Nando, a cui ieri mattina, nel primo anniversario della scomparsa avvenuta il 24 giugno 2020, sono stati intitolati i giardini a fianco della chiesa parrocchiale.
Tanta le gente che ha voluto presenziare a questo momento. E del resto don Nando, rimasto comunque come parroco emerito anche dopo il 2002, ha cresciuto e accompagnato intere generazioni. Bambini che ha battezzato, poi li ha accompagnati alla Prima Comunione e alla Cresima, ne è stato docente di religione alle scuole medie, e in molti casi ha sposato per poi battezzare i loro figli.
“Ricordo ancora quando andavamo alla Preghiera del mattino in parrocchia e lui poi ci accompagnava a scuola” dichiara la vice sindaco di Borgo Virgilio Elena Dall’Oca, che era uno di quei bambini e a cui proprio per questo ieri il sindaco Francesco Aporti (che invece era di Cappelletta) ha ceduto la fascia durante la cerimonia. Come tra quei bambini c’erano il deputato Matteo Colaninno e l’ex sindaco Alessandro Beduschi, pure loro ieri presenti all’intitolazione insieme anche all’ex parroco mons Paolo Gibelli.
“Don Nando era uno di famiglia per tanti di noi, una persona che sapeva sempre consigliare, un riferimento morale. aiutava chi era in difficoltà, si trovava benissimo in compagnia delle persone più umili ma grazie alla sua grande cultura era a suo agio anche con intellettuali o personaggi altolocati. A vederlo poteva sembrare un uomo severo, invece era una persona dalla grande umanità, buono e sincero” dichiara la vicesindaco.
Classe 1922, originario di Riva di Suzzara, viene ordinato sacerdote subito dopo la fine della guerra, il 15 luglio 1945. Prima di giungere a Cerese nel ’55, fu cappellano nell’ospedale di Mantova, venne poi trasferito prima a Medole, poi a San Michele in Bosco, a Rivalta sul Mincio, quindi in città in San Barnaba.
Poi l’arrivo a Cerese, in quello che era un piccolo paese agricolo, senza una vera identità, e che nel 47 anni di ministero di don Nando crebbe, anche grazie alle tante energie messe in campo dal parroco il cui nome ora campeggia in quei giardini vicini all’oratorio, uno dei luoghi da lui più amati.