MANTOVA – Prezzi sempre più su a Mantova anche se la velocità di crescita sembra leggermente rallentare rispetto al mese precedente. Lo dice L’Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica delle città più care in Italia e Mantova risulta al 17esimo posto con un rincaro annuo per famiglia media di 2919 euro e un’inflazione annua che vede un aumento dell’11,5%. In Lombardia è Milano la città a registrare gli aumenti maggiori con un +12% e un rincaro che raggiunge i 3258 euro.
In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +9,7%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2521 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% si traduce con un aumento del costo della vita pari a 2001 euro, terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1946 euro.
La regione più risparmiosa è il Molise, +6,9%, pari a 1263 euro, seguita da Puglia (+7,9%, +1279 euro) e Marche (+7,3%, +1423 euro).
Su base annua, a livello nazionale, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento (da +17,6% a +17,5%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%). Si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (+4,2%), degli energetici non regolamentati (+2,2%), degli alimentari lavorati (+1,5%) e dei beni non durevoli (+0,6%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,2%). Secondo i dati definitivi di novembre resi noti dall’Istat, l’inflazione annua è pari a +11,8% come a ottobre, livelli che non si vedevano da marzo 1984 (quando fu +11,9%
“Una sciagura! Il fatto che l’inflazione sia stabile all’11,8% come a ottobre vuol dire che la situazione delle famiglie resta stabilmente catastrofica e insostenibile. Un rialzo che non si aveva da oltre 38 anni fa non è certo consolante. La conseguenza è una gelata sul Natale e sui consumi, visti i rincari insostenibili e il caro bollette. Il Governo avrebbe dovuto fare qualcosa, sia per ridare capacità di spesa alle famiglie, ad esempio detassando le tredicesime, sia per calmierare i prezzi. Invece non solo non ha fatto niente, ma è addirittura andato nella direzione opposta, riducendo di 10 cent lo sconto sulle accise dei carburanti. I nostri più sentiti ringraziamenti!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc).