Addio a Oskar Tanzer, l’ebreo salvato da don Primo Mazzolari

E’ morto a 97 anni Oskar Tanzer, l’ebreo che nel 1943 venne salvato da don Primo Mazzolari.  Testimone instancabile della persecuzione antiebraica, di cui fu vittima, Tanzer nasce nel 1926 a Saarbrücken, oggi città tedesca ma all’epoca ancora parte della Francia, e da lì si trasferisce a Milano con la madre, il padre e i due fratelli nel 1936. Nel capoluogo lombardo la famiglia subisce le leggi razziali, si rifugia quindi a Bozzolo, il paese di don Primo che fin dall’epoca dei Gonzaga aveva ospitato una nutrita comunità ebraica. Il 20 ottobre 1943 don Mazzolari, il podestà Giovanni Rosa e il maresciallo dei carabinieri Antonio Sartori, sfidando il pericolo, bussano alla porta dei Tanzer per avvertirli che, in quanto ebrei, sarebbero stati arrestati. Riescono quindi a mettersi in cammino per la Svizzera e a passare il confine.

Sulla sua vicenda è stato girato anche un docufilm  “Una piccola inestimabile memoria. La storia di Oskar Tänzer, salvato da don Primo Mazzolari” realizzato da Giovanni Paolo Fontana per la regia di Fedora Sasso, che venne trasmesso da Rai Storia e proiettato in prima assoluta nel settembre 2016 a Bozzolo, davanti alla chiesa parrocchiale.

Nel 2017 l’Amministrazione comunale di Bozzolo con il sindaco Giuseppe Torchio gli conferì la cittadinanza onoraria. E proprio il sindaco Torchio sarà presente, con il gonfalone del Comune, ai funerali di Tanzer  che si svolgeranno domani domenica 28 aprile alle ore 10,30 al cimitero ebraico di Milano.