Admo Lombardia festeggia 30 anni. Domani alle 15.00 sulla pagina Facebook i festeggiamenti on line

“Trent’anni pieni di vita”: questo lo slogan scelto da Admo per festeggiare il suo 30esimo compleanno. Domani, 7 giugno 2020, infatti, Admo Lombardia, l’associazione che unisce i donatori di midollo osseo, festeggia 30 anni.

In attesa di poterci riabbracciare tutti – Admo ha deciso di festeggiare on line. L’appuntamento è sulla pagina Facebook di Admo Lombardia il 7 giugno alle ore 15:00.

Un po’ di storia dell’associazione

Nata nel 1990 con il solo scopo di cercare sempre più potenziali donatori per curare le leucemia ed altre malattie ematologiche che attraverso il trapianto di midollo osseo (cellule staminali ematopoietiche) possono avere un’altra speranza di vita.

Come tante associazioni di questo tipo anche Admo è nata dalla volontà di un gruppo di genitori che ha scelto di lottare per i propri figli e non solo e dalla volontà di un gruppo di medici che non si sono limitati solo a curare i pazienti.

Oggi c’è un registro italiano con più di 450.000 donatori che si occupa di tutto l’iter di ricerca del donatore,  il Sistema Sanitario Nazionale copre tutte le spese relative al trapianto ed è il dono che arriva al paziente non occorre viaggiare.

Ma resta molto difficile trovare il donatore compatibile, infatti solo 1 persona su 100mila è compatibile con un paziente in attesa di trapianto di midollo osseo.

E quindi, oggi più di prima Admo continua a cercare potenziali donatori.

Tutti possono iscriversi al registo dei donatori, bisogna avere tra i 18 e i 35 anni (36 non compiuti), pesare almeno 50 kg e godere di buona salute.

Tutte le info su www.admolombardia.org

A testimonianza dell’importanza dell’associazione, ecco la storia di Daniela viva grazie ai suoi genitori e ai medici che l’hanno sostenuta

Questa è in breve la mia storia come ti dicevo non ricordo quasi nulla, tutto mi è stato raccontato da mio papà e da mia mamma.. purtroppo mia mamma ora non può più parlare e raccontare … lei ha fatto davvero tanto ma ora ha l’Alzheimer.

Mi sono ammalata a 4 anni, diagnosi fatta dal medico curante che ci ha consigliato di andare a Monza.

Da qui, confermata la diagnosi di leucemia mieloide cronica curabile solo con trapianto, inizia la ricerca del donatore.

Si cerca tra familiari e amici ma niente. Mia mamma contatta il registro nazionale dei donatori di midollo osseo presso l’ospedale Galliera, IBMDR, che però conteneva poche tipizzazioni. Il mio donatore non c’era.

Mio papà e mia mamma cominciano immediatamente una campagna per incrementare i donatori, in tanti si sono tipizzati e con il passaparola si cercava di trovare altre persone.

Nel mio paese, Limbiate, si sono sottoposti al prelievo in tantissimi.

Tutti i prelievi venivano effettuati in diversi studi medici dei paesi limitrofi: Cessano, Rho e altri. Mia mamma, che lavorava all’ospedale di Garbagnate, con l’aiuto dei suoi colleghi portava i prilievi di sangue all’ospedale di Genova per incrementare la banca dati.

Mamma e papà chiedono aiuto al Comitato Maria Letizia Verga che subito si attiva per aiutarli ad incrementare il numero di volontari donatori. Ma proprio non si trovava un donatore compatibile con me.

Nel frattempo conoscono altri genitori e medici della Lombardia impegnati nella stessa mission, insieme decidono di fondare Admo Lombardia.

Il Dottor Uderzo (fondatore) contatta i registri di donatori di Germania e Inghilterra ma neanche qui si trova il mio donatore. Si tenta infine con gli Stati Uniti.

Un pomeriggio riceviamo una telefonata dal Dottor Uderzo… questa è una delle poche cose che mi ricordo. Rispondo io al telefono e il dottore mi dice “Passami la mamma”.  

Mamma prende il telefono. Vedo nei suoi occhi un mare di lacrime, si siede sul bracciolo del divano e poi dice: “Lo abbiamo trovato!”

Il Fred Hutchinson di Seattle ci ha chiesto 300 milioni di lire per l’operazione. Non ce l’avremmo fatta senza le donazioni di moltissimi..”