Analisi ecologiche e di portata tra Pozzolo e Ponte dei Mulini

MANTOVA – E’ stata approvata oggi dal Consiglio di gestione del Parco Regionale del Mincio una convenzione che sarà a giorni sottoscritta con l’università di Parma – Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale – per lo svolgimento, nell’arco di poco più di un anno, di “Analisi ecologiche e misure di portata per la definizione dei fattori correttivi nel calcolo dei deflussi nel Mincio e la calibrazione dei sistemi di misura”. Carichi inquinanti, componenti biologiche e portate in transito saranno analizzati nel segmento di fiume compreso tra Pozzolo sul Mincio e il lago Superiore di Mantova, includendo le Valli del Mincio e i tratti terminali di alcuni affluenti per definire la calibrazione di fattori correttivi da applicare alla Definizione del “Deflusso ecologico del fiume Mincio”.

Il tema della quantità dell’acqua è risulta fortemente correlato con quello della qualità e i rilievi chimico-fisici e ecologici permetteranno di valutare il rapporto fra la portata e la qualità ecologica del corso d’acqua, dando così un significativo contributo anche nell’ambito della definizione del Deflusso Ecologico del Mincio che spetterà poi a Regione Lombardia definire. “Proprio Regione Lombardia- ricorda il presidente del Parco Maurizio Pellizzer” ha infatti assegnato al Parco, grazie al lavoro di alcune associazioni del territorio ed ai consiglieri regionali mantovani, le risorse necessarie per lo svolgimento di attività conoscitive e di monitoraggio quali-quantitativo del fiume, e lo studio che l’università di Parma si appresta a svolgere è articolato in quattro macroaree, definite in un corposo allegato tecnico che individua modalità, strumenti, tempistiche di svolgimento e sinergie con altri enti che ringraziamo”.

Le misure di portata saranno svolte con sensore (Acustic Doppler Current Profiler) montato su piccola imbarcazione e movimentato grazie a un sistema di teleferica tra le sponde del fiume o calandolo da un ponte o con mulinello idrometrico a guado: in ogni sezione il sistema invierà dati a un pc con software dedicato e l’operazione avverrà con più passaggi sulla stessa sezione per ottenere risultati di adeguata sicurezza. Le sezioni previste saranno sette, due sul fiume (Goito e Rivalta) e cinque sugli immissari (Fontanili di Pozzolo e di torre, Caldone, Goldone, Osone) e i dati di portata si integreranno con quelli forniti da AIPO e relativi alle altre sezioni sulle quali sono già installati misuratori di portata. Sono previste cinque campagne di misura che potranno fornire uno scenario di base per definire le scale nelle sezioni considerate.

Il monitoraggio fisico-chimico delle acque superficiali avverrà in 12 stazioni: 7 sul fiume, 5 sugli immissari e avverrà su 16 parametri, relativi ai carichi dei nutrienti, della clorofilla fitoplanctonica e dei solidi sospesi, inorganici ed organici.

Batrimetria e sedimenti, con redazione finale di mappa aggiornata è la terza area di monitoraggio che verrà eseguita con ecoscandaglio associato a GPS e permetterà di evidenziare le aree a maggiore interramento in areali influenzati, in un caso, dal trasporto solido dei canali Goldone e Osone e in altri dalla crescita e deposizione del materiale organico derivante dai fiori di loto.

Il monitoraggio delle macrofite è un ulteriore elemento dello studio. Verrà svolto nel periodo vegetativo e basato su nuovi approcci e tecniche di telerilevamento che l’università di Parma sta sviluppando con il CNR di Milano.

Infine anche la fauna ittica sarà oggetto di monitoraggio e questa attività permetterà di aggiornare il quadro conoscitivo relativo allo stato di conservazione dei pesci, a evidenziare la presenza di aree rifugio per specie autoctone o pregiate nel mosaico di habitat che caratterizzano il fiume e le valli.

“L’azione con l’università di Parma si somma a quelle già svolte dal Parco nei mesi scorsi- spiega il direttore Cinzia De Simone -: la verifica degli 11 idrometri attivi oggi sul fiume e installati nel tempo da AIPO, ARPA e Consorzio di Bonifica; la condivisione degli interventi programmati con i soggetti competenti (in particolare Arpa, UTR ed AIPO); progettazione esecutiva con l’installazione della strumentazione nella postazione di Rivalta. Tutto ciò ha permesso di attivare una proficua collaborazione con questi enti, grazie alla quale ci potrà essere una concreta condivisione di dati”.