Col trattore alle porte di Mantova: la protesta degli agricoltori

MANTOVA – E’ approdata anche a Mantova la protesta degli agricoltori organizzata da “Riscatto Agricolo”: il corteo, che ha registrato una forte partecipazione, con una settantina di mezzi, è partito da via Progresso nel territorio di San Giorgio di Mantova (poco distante dal casello autostradale di Mantova Nord), ha imboccato via Europa/via Brennero sfiorando la città e poi si è riportato verso Mottella di San Giorgio attraverso la Legnaghese.

DISAGI ALLA CIRCOLAZIONE

Non sono mancati i disagi alla circolazione in quel tratto, i mezzi agricoli presenti al corteo erano veramente molti e per alcuni automobilisti si sono allungati a dismisura i tempi di percorrenza. A garantire la viabilità l’impegno delle polizie locali di San Giorgio (Mantova Nord) e Mantova e della Questura. A parte i disagi prevedibili per il traffico, non sembrano esserci state particolari criticità.

LA PROTESTA IN TUTTA ITALIA

Presidi e manifestazioni si sono tenute in diverse zone d’Italia: Brescia, Bergamo, Alto lago di Como-Valtellina, Melegnano, Voghera, Navacchio nel pisano, Val di Chiana a Orvieto e ancora in prossimità del casello di Orte sulla A1, nella Valle del Salto, e ancora e a Olbia, Cagliari, Oristano Porto. Non hanno partecipato alle manifestazioni gli agricoltori vicini al CRA, che hanno dichiarato di puntare ad una manifestazione romana.

MANIFESTANTI CONTRO IL GREEN DEAL EUROPEO E I PREZZI BASSI
Il nocciolo del problema, secondo i manifestanti, è l’European Green Deal: tra i provvedimenti delle nuove direttive europee, la forte riduzione delle emissioni di azoto, causate dagli allevamenti intensivi, tra i maggiori settori produttivi della Pianura Padana. Ma nel mirino ci sono anche i prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse come Irpef e Imu. “Chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti. Vogliamo un’agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata” si legge in una sorta di manifesto del coordinamento nazionale. “Oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato, i ricavi sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione e questo, purtroppo, perdura da decenni: non vogliamo contributi, chiediamo solo dignità del giusto prezzo” sostengono gli agricoltori che ribadiscono di essere “i custodi della natura, non soggetti che inquinano”. Tra i vari punti, messi in evidenza dai contadini ‘ribelli’, eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo, volta a disincentivare la coltivazione, regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici e il mantenimento anche dopo il 2026 del sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.

CARRA (PD): “SALVINI SENZA VERGOGNA, IL SUO GOVERNO HA AUMENTATO TASSE AGLI AGRICOLTORI”

 “Salvini è, come sempre, senza vergogna – dice il consigliere regionale del Pd Marco Carra, commentando le dichiarazioni del vicepremier e leader della Lega Salvini, che ha dichiarato di essere solidale con gli agricoltori in protesta -. Dice di essere dalla parte degli agricoltori in protesta dopo che il suo governo, quello di cui è vicepremier, ha abolito per loro l’esenzione IRPEF, ha aumentato le tasse, ha escluso i canoni agevolati per le rinnovabili, ha cancellato l’esenzione contributiva per gli imprenditori under 40, non ha fatto nulla sulle accise sul carburante, sul caro energia e sul prezzo delle materie prime. L’unica agricoltura che hanno sostenuto, forse, è quella del Piano Mattei per conto di ENI, ma in Africa, con un moderno colonialismo. E che dire del ministro dell’agricoltura, il meloniano Lollobrigida, che non ha trovato di meglio che aumentare il monte stipendi del suo staff per due milioni di euro. Il governo Meloni ha messo le mani nelle tasche degli agricoltori e ora sta con quelli che protestano? Ma chi credono di prendere in giro? Ovviamente il tutto nel silenzio di Fontana e dell’assessore all’agricoltura che se la prendono con l’Europa ma non dicono niente sul governo che aumenta le tasse agli agricoltori”.

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