MILANO – Emergenza coronavirus: “La Lombardia purtroppo è la regione più colpita. Il comparto agricolo e zootecnico ne sta soffrendo in maniera pesante – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi. La produzione agro industriale nella nostra regione vale 13,5 miliardi di euro all’anno e coinvolge 233 mila lavoratori – prosegue Rolfi – Il settore primario è il motore trainante di quella che è la prima regione agricola d’Italia e probabilmente d’Europa”.
A questo proposito per Rolfi serve un patto sul “Made in Italy” sottoscritto da istituzioni, mondo agricolo, industriale e della grande distribuzione. “Il primo punto – dice Rolfi – deve essere quello di sostituire le importazioni di materie prime straniere, latte e cagliate su tutti, con materia prime italiane per sostenere la liquidità delle nostre aziende, le produzioni delle nostre stalle e le filiere italiane”.
Di questo si è parlato con il ministro Bellanova che nei giorni scorsi ha convocato in videoconferenza tutti gli assessori regionali all’Agricoltura. “È un controsenso – dice Rolfi – avere caseifici che non ritirano latte e nel frattempo importare cagliate e latte dall’est Europa”.
“Lo scorso anno le importazioni di latte e prodotti a base di latte in Lombardia ammontavano a quasi 900 mila tonnellate. Ora è tempo di fare sistema ed essere “sovranisti” per difendere un comparto che rischia di andare in seria difficoltà. Dobbiamo utilizzare latte italiano“.
Innalzamento dal 50% al 70% dell’anticipo Pac 2020 per dare maggiore liquidità alle aziende, esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali per le aziende agricole, mutui a tasso zero per estinzione debiti bancari e la sospensione delle compensazioni del registro debitori regionale e nazionale: queste le misure shock messe sul tavolo della Lombardia per garantire la ripresa non appena sarà passata l’emergenza sanitaria.