Iran, oltre 100 morti sulla tomba di Soleimani. Khamenei: “Risposta sarà dura”

Kerman, il luogo della strage (Afp)

Sarebbe di almeno 103 morti e 141 feriti in Iran il bilancio delle esplosioni registrate oggi, 3 gennaio, a Kerman sulla strada che porta al cimitero dove è sepolto il generale Qassem Soleimani, ucciso in un raid americano proprio 4 anni fa. Lo hanno riferito fonti iraniane a Sky News Arabia.

Le esplosioni sono state provocate da due bombe, hanno riferito i servizi d’emergenza, come riportano i media locali. I due ordigni, riferisce l’agenzia Tasnim, sarebbero stati nascosti in borse e attivati da remoto. Una delle esplosioni è avvenuta nei pressi della moschea Sahib al-Zaman. Le forze di sicurezza hanno rafforzato la loro presenza nell’area, dove sono state inviate numerose ambulanze per evacuare i feriti che stavano commemorando Soleimani.

Ci sarà “una dura risposta” al “disastro” causato a Kerman dai “nemici malvagi e criminali della nazione iraniana”, ha dichiarato la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. “I criminali dal cuore duro non potevano tollerare l’amore e l’entusiasmo delle persone nel visitare il santuario del loro grande comandante Qassem Soleimani. Fate loro sapere che i soldati del puro Soleimani non tollereranno la loro viltà e il loro crimine”, ha aggiunto Khamenei, sottolineando che “sia le mani macchiate del sangue degli innocenti, sia i cervelli corrotti che li hanno condotti a questo errore, saranno d’ora in poi il bersaglio della repressione e della giusta punizione”.

La risposta dell’Iran a quest'”atto terroristico” sarà “potente e schiacciante” e sarà portata “nel più breve tempo possibile”, ha dichiarato il ministro dell’Interno di Teheran, Ahmed Vahidi. “La situazione a Kerman è normale e sotto il controllo delle forze dell’ordine”, ha precisato Vahidi in diretta tv, secondo quanto riporta l’agenzia Irna.

Il ministro ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 12.30 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime dal momento che ha colpito i soccorritori.

“Rinnoviamo le nostre condoglianze per i martiri di oggi. Quello che è successo oggi a Kerman è un attacco contro chi commemorava l’assassinio di Soleimani: donne, uomini e bambini. Condoglianze alle loro famiglie”. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce ‘L’Orient – Le Jour’ è stato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in occasione di un suo discorso per l’anniversario della morte di Soleimani.

“Presentiamo le nostre condoglianze al nostro fratello, il grande sceicco Saleh al-Arouri, vicepresidente dell’ufficio politico di Hamas, che è caduto da martire ieri durante un’evidente aggressione israeliana nella periferia sud di Beirut”, ha aggiunto poi Nasrallah, sottolineando che “il crimine di ieri”, ossia l’uccisione del numero 2 di Hamas, “non resterà impunito”.

AdnKronos