La Cisl: “Preoccupati per il trasporto locale, servono misure mirate”

Dino Perboni, Segretario Generale Cisl Asse del Po

MANTOVA – Allarme della Cisl per quanto riguarda il trasporto locale in vista della fase 2 ormai alle porte. “Siamo fortemente preoccupati per il trasporto locale per due ragioni – dicono Dino Perboni ed Emmanuele Monti, rispettivamente Segretario Generale Cisl Asse del Po e Segretario Generale del presidio Fit-Cisl di Mantova -: organizzare bene la gestione della ripartenza in una fase ancora emergenziale, e realizzare una visione di medio lungo termine che ripensi e progetti un nuovo sistema di trasporto pubblico locale ed un sistema di infrastrutture profondamente diverso e centrale per lo sviluppo del territorio”.

LE RICHIESTE: “CONTROLLO NELLE STAZIONI CON TERMOSCANNER, UTILIZZO OBBLIGATORIO DI GUANTI E MASCHERINE PER TUTTI”

L’agenzia di bacino territoriale – proseguono -, sulla base di quanto indicato a livello regionale, deve diventare il luogo dal quale mettere in sintonia i flussi degli utenti con la produzione di servizio, sia su “gomma” che su “ferro”, con un sistema di regole territoriali declinate dal livello regionale, prevedendo che le agenzie di bacino siano il luogo della progettazione ed armonizzazione per interventi sulle singole aziende. Il Protocollo del 24 aprile afferma ancor di più l’importanza della salute e sicurezza nei posti di lavoro e sui mezzi di trasporto (pubblici e privati), per questo come Cisl Asse del Po e Fit-Cisl Presidio di Mantova chiediamo di garantire sia ai passeggeri quanto ai lavoratori del settore le condizioni di sicurezza per poter accedere al mezzo: dal controllo alle stazioni con termoscanner, all’utilizzo di mascherine e guanti obbligatori per passeggeri e personale, così come per il personale tampone e esame sierologico con la definizione di protocolli di intervento in caso di positività”.

“MASSIMA ATTENZIONE A SANIFICAZIONI E IGIENIZZAZIONI”

“Chiediamo che venga data la massima attenzione alla sanificazione ed igienizzazione secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni e nel rispetto di quanto previsto dai singoli comitati costituiti, e che devono essere resi operativi e non solo stabiliti sulla carta, ai sensi del protocollo del 14 marzo e del 24 aprile. Inoltre, chiediamo senza indugio che le disposizioni previste dai protocollo del 14 marzo e nella sua ultima declinazione del 24 aprile, siano estese all’insieme dei lavoratori in appalto che a vario titolo concorrono all’effettuazione del servizio”.

“ENTRATE IN CALO, PREVEDERE UN FINANZIAMENTO PUBBLICO AGGIUNTIVO”

“Per quanto attiene – concludono – ad una sostanziale diminuzione delle entrate economiche derivanti sia dal probabile orientamento dei cittadini ad usare il mezzo privato sia per la limitazione dei posti disponibili, in ragione del necessario distanziamento, che produrrà minori introiti per le singole aziende. Per questo, è necessario prevedere un finanziamento pubblico aggiuntivo, così come pensare all’ampliamento e diversificazione dell’offerta commerciale. Infine, chiediamo, in rapporto alla necessità di un’azione di coordinamento, una forte regia territoriale condivisa fra gli enti locali e le associazioni datoriali e sindacali, con uno sguardo di medio lungo periodo, che ripensi al sistema di trasporto pubblico locale, all’adeguamento delle infrastrutture, nonché al rafforzamento dei parcheggi nei luoghi di interscambio”.