LA LOMBARDIA DA DOMENICA DIVENTA ZONA ARANCIONE

MILANO – La Lombardia diventerà presto zona arancione grazie al miglioramento dei dati sull’andamento dell’epidemia da Covid negli ultimi giorni. Lo ha annunciato su twitter il presidente della Regione Attilio Fontana.

“Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisone del Governo”.

Più tardi in conferenza stampa Fontana ha poi dichiarato specificato: “La zona arancione viene dichiarata da oggi, domani l’ordinanza verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore dal giorno successivo”.
Il ministero della Salute ha quindi subito dopo confermato il provvedimento: “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l’area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre”

Che cosa cambia?

In zona arancione resta vietato uscire dal proprio Comune (se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità: per farlo, occorre l’autocertificazione), ma ci si può muovere all’interno del proprio Comune liberamente senza autocertificazione. Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 (si può uscire di casa solo per comprovate esigenze e compilando l’autocertificazione).

Riaprono i negozi: tutti. (ovviamente nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, garantendo lo scaglionamento degli ingressi e la frequente sanificazione del locale e degli spazi espositivi).

Resta per ora la chiusura nelle giornate festive e prefestive dei negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole.

Salvo diversa indicazione dei governatori, nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe. Resta la didattica a distanza per le scuole superiori.

Non cambia nulla anche per bar e ristoranti che restano chiusi, mentra resta consentito l’asporto e la consegna a domicilio, no alla consumazione sul posto.

Chiusi ancora, musei, palestre, piscine, centri benessere e centri termali.