Legge di Stabilità, Cisl: “Chiederemo al Governo Meloni miglioramenti e cambiamenti”

Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po
Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po

MANTOVA – “Il nostro giudizio sulla manovra è di merito: da una parte giudichiamo importante il fatto che 2/3 della Legge di Bilancio siano impiegati per fronteggiare l’emergenza e per sostenere le famiglie, i lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese, nonché che vi sia una continuità di consolidamento per l’intervento contro il caro energia e l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, provvedimenti già assunti dal precedente esecutivo Draghi. Infine, non vanno sottovalutati che i sostegni e i ristori sono garantiti fino a marzo 2023″. E’ quanto dichiara il segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni che continua: “Un altro aspetto è il fatto che la Manovra consolida il pacchetto famiglia: l’aumento dell’assegno unico per le famiglie, 30 giorni in più di congedi parentali indennizzati all’80%, l’allargamento della platea ISEE per inserire nuove famiglie nella possibilità di avere uno sconto in bolletta, a questo si aggiunge un terzo punto al taglio del cuneo fiscale per migliorare e rafforzare salari e retribuzioni e nuove incentivazioni per l’assunzione di giovani e donne. Infine, vanno rafforzati i provvedimenti contro l’evasione fiscale e aumentata la tracciabilità dei pagamenti.
Inoltre, rispetto al perdurare dell’emergenza sanitaria, agli effetti e le ricadute della guerra in Ucraina e la crisi energetica una aggiunge una quarta difficoltà, ovvero l’inflazione; per questi eventi, gli interventi nella manovra non sono sufficienti”.

Tutti aspetti per cui, sottolineano dalla Cisl Asse del Po, “è importante aprire un confronto sulla politica dei redditi e chiediamo un accordo triangolare tra Governo, organizzazioni sindacali ed associazioni datoriali per mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, rinnovare i contratti pubblici e privati e ridurre le tasse per lavoratori dipendenti e pensionati. Così come altre misure non sono condivisibili: è sbagliato bloccare l’indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione superiore a 4 volte il trattamento minimo, negando così la rivalutazione a trattamenti pensionistici di 1600€ netti; bisogna alzare l’asticella della rivalutazione, togliere i vincoli ad Opzione Donna, alzare il terzo punto di taglio del cuneo fiscale almeno fino a 35.000€ e contrastare la deriva dei voucher. Tutte queste criticità vanno affrontate in un confronto serrato con il Governo. Infine, c’è bisogno di non perdere gli investimenti del PNRR e di attuare quelli già programmati per generare lavoro e politiche sanitarie e sociali, a partire da una legge sulla non autosufficienza, dallo sblocco delle assunzioni nella scuola, nella sanità e negli enti locali”. Ragioni per cui il 7 dicembre “come Cisl chiederemo al Governo Meloni sia dei miglioramenti e dei cambiamenti nella Legge di Stabilità, nonché di aprire un confronto permanente con le parti sociali sui cambiamenti da apportare alle pensioni, alla riforma del fisco, agli Interventi nel mercato del lavoro, alle politiche sociali e non autosufficienza. Per questi motivi e a sostegno della nostre richieste, il 15 dicembre saremo a Roma a manifestare per sostenere le nostre proposte per tutto l’iter parlamentare” conclude Perboni.