Manovra 2023, sindacati inviano a partiti emendamento per stop flat tax e condoni

 E’ pronto l’emendamento unitario che Cgil Cisl e Uil hanno inviato oggi ai partiti che vorranno farsene carico per modificare la manovra di bilancio. E’ quanto apprende l’Adnkronos. Nel mirino sia le due ipotesi di Flat tax che i condoni fiscali inseriti dal governo nella legge di stabilità di cui i sindacati chiedono la soppressione. I tempi imposti dal ruolino di marcia alla Commissione Bilancio della Camera sono stretti: gli emendamenti potranno essere presentati non oltre il 7 dicembre.

Per quel che riguarda la Flat tax, la richiesta di ‘stralcio’ che arriva dai sindacati, è relativa sia alla introduzione (art.12 e 13) di una flat tax potenziata, per autonomi e partite Iva che attualmente operano nel regime forfettario al 15%, la cui soglia di reddito salirà da 65mila a 85mila euro; sia alla flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro per lavoratori autonomi e partite Iva, anche quelle che operano nel regime ordinario. “Occorre riportare il tema fiscale nell’alveo di una riforma complessiva e progressiva”, insistono unitariamente Cgil Cisl e Uil.

Il regime forfettario, ordinario ed incrementale, infatti, “ha una molteplicità di effetti assolutamente iniqui”, annotano nelle motivazioni dell’emendamento. L’introduzione della flat tax ordinaria infatti, “ha come effetto immediato quello di tracciare un solco tra il trattamento dei diversi lavoratori autonomi ed imprese di professionisti” fino a farlo diventare un incentivo “ad una organizzazione del lavoro meno orientata alla crescita dimensionale”.

Inoltre, con la flat tax “si opera una nuova riduzione della platea dei contribuenti assoggettati all’Irpef, che sta ormai finendo per diventare l’imposta su lavoro dipendente e pensioni, di fatto ultimi contribuenti costretti a fare solidarietà attraverso l’unica imposta ancora progressiva del nostro sistema fiscale”, ribadiscono. L’idea dunque che alzando la soglia, insistono i sindacati, si assisterebbe ad un incremento del gettito fiscale “è profondamente sbagliata”: potrebbe verificarsi un certo incremento di base imponibile denunciata ma “con una riduzione del gettito effettivo, e soprattutto appannaggio dei redditi più elevati”.

Richiesta di soppressione anche di tutto il capitolo della manovra dedicato alle “Misure di sostegno a favore del contribuente” per eliminare “ogni tipo di condono o riduzione generalizzata delle sanzioni” dal testo della legge di Bilancio. Le misure previste nel capo III, Titolo III, sono infatti riconducibili, annotano ancora Cgil, Cisl e Uil, “sostanzialmente a interventi che rappresentano una ipotesi di condono molto ampia, dal primo accertamento ai ricorsi pendenti in Cassazione”. Anche l’articolo 46, quello sullo stralcio dei carichi fino a 1000 euro, si riduce sostanzialmente per i sindacati, “ad un condono generalizzato anziché ad un razionale approccio alla soluzione del problema magazzino dell’Agenzia delle entrate-riscossioni”. Un intervento che, si legge ancora nel documento, lontano dal contrastare il peso dell’evasione fiscale “rappresenta invece l’ennesima mortificazione ai contribuenti onesti”.