Mantova piange il giornalista e scrittore Renzo Dall’Ara

Mantova piange il giornalista e scrittore Renzo Dall'Ara

MANTOVA – Era nato a Mantova, in via Tezze, e Mantova l’aveva sempre tenuta nel cuore anche quando la sua professione tanto amata l’aveva portato lontano.
E Mantova piange Renzo Dall’Ara, giornalista e scrittore, scomparso oggi a Milano all’età di 89 anni. Una vita la sua passata per quarant’anni davanti alla macchina da scrivere e poi al pc.
Renzo Dall’Ara era nato il 2 maggio del 1930 e giovanissimo nel 1949 aveva iniziato a fare il giornalista dopo aver studiato al Liceo Ginnasio Virgilio.
Lui stesso amava raccontare quei tempi lontani di quel giornalismo così diverso da quello attuale, fatto innanzitutto sulla strada, in mezzo alla gente, e le difficoltà nel reperire notizie e conferme in anni in cui i telefoni erano ancora pochissimi e bisognava andare sempre di persona sul luogo anche solo per sapere se un fatto era o non era davvero accaduto.
Dall’Ara il mestiere lo impara alla Gazzetta di Mantova, il quotidiano di cui rimarrà un’icona e dove ancora oggi firmava la rubrica del sabato “Amarcord”.
Il salto professionale lo fa però a il “Il Giorno” a Milano dove diviene caposervizio delle province e dove rimane per una ventina d’anni ma lavora anche a Palermo e, tra le numerose collaborazioni, è corrispondente della Gazzetta dello Sport.
Sempre in campo sportivo diviene anche inviato per il quotidiano milanese “Stasera” insieme ad Aldo Biscardi. Collabora pure a Milano Sera, versione meneghina di Paese Sera
E anche da scrittore dedica delle pagine importanti allo sport, in particolare a quello mantovano così come alla cucina mantovana di cui era grande conoscitore e estimatore.
Dopo gli anni milanesi rientra a Mantova e torna a scrivere per la Gazzetta, tantissimi articoli in cui da giornalista di razza qual’era descriveva molto spesso la Mantova di un tempo raccontandone in maniera esemplare storie, curiosità ed aneddoti.
E tra, le curiosità che lui amava invece raccontare di sè, vi erano quelle che riportavano agli anni ’50 quando mentre muoveva i primi passi da giornalista, fu anche tra i goliardi mantovani e per due volte fu presidente dell’Ugm. Proprio alla storia della goliardia a Mantova dedicò il libro “Dal Guf al sessantotto” scritto insieme a Guido Mattioli.
Dall’Ara lascia i figli Anna, Franca, Benedetta e Luca.